Questo libro indaga le principali questioni linguistiche e semiotiche che nel corso degli anni Sessanta Pier Paolo Pasolini ha approfondito nei suoi scritti sul cinema e che ha ripreso in forma sperimentale nei suoi film (La ricotta, Appunti per un’Orestiade africana, Edipo re, Teorema, Salò e le 120 giornate di Sodoma). Attraverso queste opere, ma senza trascurare lo stretto rapporto con l’attività letteraria precedente, il volume si concentra sul rapporto tra segno visivo e realtà, sul problema semiotico dello stile e sul carattere politico dell’espressione artistica. Laboratorio Pasolini offre inoltre un approfondito studio sul rapporto tra cinema e letteratura anche attraverso il dibattito nato dalle critiche alla controversa interpretazione pasoliniana dello strutturalismo, sollevate in particolare da Umberto Eco, Christian Metz ed Emilio Garroni.
Paolo Desogus è Maître de conférences presso Sorbonne Université a Parigi. Nel 2015 la sua tesi di dottorato in italianistica e semiotica ha ottenuto il Premio Pier Paolo Pasolini della Cineteca di Bologna. Oltre a numerosi articoli su riviste specialistiche, ha pubblicato La confusion des langues. Autour du style indirect libre dans l’œuvrede Pier Paolo Pasolini (2018).