Catalogo / Cesare Pavese controcorrente

Cesare Pavese controcorrente
ISBN 9788822910950
2020
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Il libro

Che cosa significa scavare nel tempo come se fosse terra? Che cosa ci racconta un viaggio a ritroso al centro dell’uomo? Questo saggio prova a darci qualche risposta grazie alla lettura retrospettiva che fa di Cesare Pavese, un autore sempre in grado di coinvolgerci e stupirci.

IT. Il saggio è un viaggio a ritroso, verso l’ignoto, verso ciò che non c’è più nel momento stesso in cui lo si pensa. La partenza è affidata a un breve pellegrinaggio al santuario di Crea, dove Cesare Pavese, negli anni della Resistenza, svela di aver compreso l’essenza del mito e di averla riversata nella prosa di Feria d’agosto e dei Dialoghi con Leucò. L’approdo del viaggio è invece tragico, richiama l’impresa di Ulisse che varcate le soglie della conoscenza umana soccombe, poco dopo le colonne d’Ercole, dinnanzi al monte del Purgatorio. Qui l’imbarcazione tuttavia si chiama Pequod e il suo capitano Achab nasce dalla penna di Melville. Quasi quindici anni separano la storia di Orfeo ed Euridice e dalla traduzione della storia di una balena bianca, simbolo di una ricerca infruttuosa, impossibile, dall’esito fatale. In questi anni, visti a ritroso, un filo però si dipana legando e, insieme, distinguendo la vita dalla morte: è il problema dell’origine, il momento di passaggio tra la trascendenza e l’immanenza, tra il non essere e l’essere: chi sono? Da dove vengo? Queste domande che siamo soliti ricondurre all’enigma della vita mascherano, nel loro fondo, il problema della morte, del senso della fine. Ciò che nasce, perisce – e infatti Pavese incentra un’ampia parte della propria dimensione estetica sul problema dell’originario, che si declina nei suoi scritti soprattutto mediante l’ausilio di una duplice prospettiva che attinge all’antropologia e alla psicoanalisi di primo Novecento.
Attraverso un percorso originale, Riccardo Gasperina Geroni affronta in questo saggio alcune opere chiave dell’orizzonte narrativo e poetico pavesiano con particolare attenzione a Paesi tuoi e a Lavorare stanca, mostrando l’impossibilità del ritorno e il fallimento di un progetto intellettuale e biografico che sin dall’inizio faceva presagire il proprio esito tragico, ma che svolge ancora oggi un ruolo salvifico per il lettore.

EN. This essay is a path walked in reverse, towards the unknown, towards that which disappears when conceptualised. Its starting point is a short pilgrimage to the Sanctuary of the Sacro Monte di Crea, where Cesare Pavese, during the years of the Resistance, reveals to have grasped the essence of myths and to have carried it into the prose of Feria d’Agosto and Dialoghi con Leucò. The endpoint of this journey is tragic and recalls the deeds of Ulysses, who, having just acquired access to knowledge, dies right after the Pillars of Hercules, in front of the doors of Purgatory. The vessel is here named Pequod and its captain Achab stems from Melville’s pen. Nearly fifteen years is the time that passes between the story of Orpheus and Eurydice and the translation of the story of a white whale, the symbol of a ineffective, impossible and fatal research. In all these years, seen in retrospective, an unravelling string ties and marks life and death; such is the issue of origin, the moment of passage between transcendence and imminence, between being and not being: who am I, where do I come from? These questions which we usually link back to the enigma of life intimately hide the issue of death, of the sense of the end. Whatever comes to life dies—Pavese centres a substantial part of his aesthetic dimension on the problem of the original, which is shaped in his writing through the employment of a double perspective which looks at Anthropology as well as early nineteenth-century Psychoanalysis.
With an innovative eye, in this essay, Riccardo Gasperina Geroni reads and analyses some key works of both Pavese’s prose and poetry, with regards to Paesi Tuoi and Lavorare Stanca, to show the impossibility of returning and the failure of an intellectual and biographical project that had shown its ruinous outcome since the very beginning.

Indice
  • Premessa
  • L’estasi di Orfeo: 1947
  • L’assassinio di Gisella: 1941
  • La nascita dell’uomo: 1935
  • L’ossessione dell’origine: 1932
  • Bibliografia
  • Abstract
  • Notizia biografica
L'autore
Riccardo Gasperina Geroni

IT. Riccardo Gasperina Geroni è ricercatore presso l’Università di Bologna. I suoi interessi vertono principalmente sui rapporti della letteratura italiana del Novecento con l’antropologia e la psicoanalisi. Negli ultimi anni ha pubblicato vari articoli scientifici in prestigiose riviste nazionali e internazionali («Cuadernos de Filología Italiana», «The Italianist», «Esperienze letterarie» e «Arabeschi») e la sua prima monografia: Il custode della soglia. Il sacro e le forme nell’opera di Carlo Levi (Mimesis, Milano-Udine 2018), con cui ha vinto la XXI edizione del Premio Carlo Levi. Sempre di Levi ha curato la nuova edizione di Quaderno a cancelli, pubblicata per Einaudi nel 2020.

EN. Riccardo Gasperina Geroni is a researcher at the University of Bologna. His interest lies in the relationship among twentieth-century Italian literature, anthropology and psychoanalysis. Recently, he has published articles on several international journals, such as Cuadernos de Filología Italiana, The Italianist, Esperienze Letterarie and Arabeschi. His first book, Il Custode della soglia. Il sacro e le forme nell’opera di Carlo Levi (Milan-Udine: Mimesis), published in 2018, won the twenty-first edition of the Carlo Levi Prize. He also edited the new edition of Quaderno a Cancelli, published by Einaudi in 2020.

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