La caratteristica emergente e peculiare
dei nodi di salubrità è nella loro
transitorietà; non solo sono destinati
a modificarsi continuamente nelle
strategie di cura urbana, ma anche,
come prospettiva di fondo, a perdere di
senso in una città sana, dove le azioni
diffuse di cura dei cittadini prendono
definitivamente il sopravvento, assolvendo
di fatto al compito di operare per la
prevenzione della salute urbana attraverso
un rinnovamento dell’architettura.
Oggi la salute non riguarda più soltanto l’ambito medico,
ma è diventata una questione molto più complessa, che
investe la definizione di strumenti per il benessere dei cittadini e anche per una cura strutturale della città. Alla luce
di ciò, il progetto di architettura non può rispondere semplicemente a requisiti di natura materica, ma deve riflettere
sulla propria specificità, per poter dare un proprio contributo al radicamento di una nuova idea di cura e garantire il
requisito della salubrità urbana.
Il volume, con contributi di architetti, paesaggisti, filosofi, accademici di fama internazionale, presenta un ripensamento progettuale dei luoghi della cura come ospedali,
scuole, stazioni e spazi legati alla mobilità, parchi e aree
verdi, attraverso il superamento della logica degli spazi
chiusi e monofunzionali.
Ridefinire, a partire da questi elementi, il sistema di
relazioni significa principalmente costruire nuovi meccanismi di cura della città, in cui entra in gioco una forte responsabilità nei confronti della salute dei cittadini che non
può originarsi da una scelta estemporanea, ma deve essere il risultato di un approfondito lavoro di ricerca.