«Le persone istruite non sanno poi tutto, e spesso vanno alla cieca».
Questo è un libretto da leggere un po’ tutte le sere a letto, per addormentarsi poi estasiati e
sereni. Sono le storielle che Hebel scriveva per un calendario molto diffuso soprattutto tra
i bassi ceti sociali, «L’Amico di casa renano», con una lingua semplice, pulita, incantevole,
che vuol farsi capire da tutti. Sono racconti di fatti insoliti, informazioni naturalistiche e
astronomiche, insegnamenti per la vita di tutti i giorni, esercizi di calcolo elementare, casi di
imbrogli e scaltrezze, disgrazie e straordinarie vicende, fatti storici e fatti insignificanti,
aneddoti su personaggi famosi e non, sempre divertenti e che destano stupore.
Nel 1811 è lo stesso Hebel a pubblicare in volume il Tesoretto, con una scelta delle sue
prose. Il libro è sempre stato molto ammirato dai massimi scrittori di ogni tempo (tra cui
Goethe, Kafka, Walser, Benjamin, Canetti) per la sua prosa garbata e di inarrivabile incanto.
E.C.
Johann Peter Hebel (Basilea 1760 - Schwetzingen 1826) fu pastore protestante e professore, poi preside, al ginnasio di Karlsruhe, nel Baden-Württemberg. Dal 1807 collaborò all’almanacco popolare «L’Amico di casa renano», cavandone poi in un volume il Tesoretto (1811). Pubblicò le pregiatissime Poesie alemanne (1803), in dialetto, e le Storie bibliche (1824).