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L’intimo e l’estraneo
Scrittura e composizione del sé
ISBN 9788822912480
2021, pp. 368
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Il libro

Per quali esigenze si è costituito un discorso, o meglio: un’ampia serie di discorsi, intorno a ciò che si definisce “spazio interiore”, e per quali forme? La sua genesi è legata alla consapevolezza del non coincidere integralmente con ciò che facciamo e diciamo, con i nostri modi d’essere in relazione agli altri. C’è uno scarto, un residuo in cui risiederebbe la nostra identità più profonda – qualcosa che resta sempre indietro, per così dire, rispetto a ciò che di noi si mostra nel quotidiano. Solo collocandosi in questo più proprio ci si emanciperebbe dalla scena in cui si atteggia e gesticola invano la maschera sociale. Per questo, sin dagli inizi della cultura occidentale, sorge la difficile pratica del volgere le spalle al mondo alla ricerca del proprio intimo, del ritrarsi in esso. Ma come individuarlo? Quando si prova a tradurlo in linguaggio, si finisce col tradirlo in un universale in cui si smarrisce. Tale ricerca sembra piuttosto una costruzione del sé. Radicata per secoli nell’idea di un esercizio del libero arbitrio come fulcro dell’anima individuale, è riemersa poi nel più ampio orizzonte del soggettivismo moderno, del suo “umanismo”. Pur pensandosi spesso come una sorta di contro-movimento rispetto ad esso, ha finito col situarsi, seppure in una tensione mai risolta, nel suo grande alveo.
Questo libro non è una storia dell’idea di interiorità. Pure, individua una delle sue genesi nella tragedia greca. E tenta di cogliere le sue linee essenziali in una serie di figure (filosofi, artisti, scrittori) e di punti di svolta storici in cui essa di volta in volta riaffiora, da Montaigne a Sade, da Dürer a Messerschmidt, da Nietzsche a Rilke.

Indice
  • Parte prima. La scena
    • La voce del demone
    • Spazio interiore
    • Dal campo trascendentale
    • Una spontaneità impersonale
    • Il sapere immediato
    • Rivelazione dell’io
    • Il lume della lampada
    • Maschere di Dioniso
    • La messa in scena dell’informe
    • La dissonanza nel cuore del mondo
    • Dire l’osceno
    • Nella vertigine di Ananke

  • Parte seconda. Ritratti
    • Le onde del destino
    • Piante celesti
    • L’arte del ritratto
    • Il boccone dell’altro
    • A mia immagine
    • Logica del visibile
    • L’interno e l’esterno
    • Cortigiani
    • La regina del mondo
    • Frivolezze
    • Mundus universus exercet histrioniam
    • Qualche ipotesi
    • Volgersi indietro
    • Cristalli
    • La silenziosa felicità dell’immediato
    • Questa nostra madre comune
    • Solitudine del libertino
    • Segni naturali
    • Charakterköpfe
    • Relazioni egizie
    • Grilli

  • Parte terza. Musica delle forze
    • Archetipi
    • Autoritratti allo specchio
    • Il rovescio dell’Enciclopedia
    • Un’unica scena possibile
    • Vivere la propria morte
    • L’indifferenza del cuore
    • Ponti sul vuoto
    • Il cane di questo lavoro
    • La via verso l’interiore
    • Una lira tra le ombre
    • Metamorfosi
    • Tanzt die Orange
    • Musica delle forze
    • Marionette
    • La freccia e l’arco
    • Nirgends ohne Nicht
    • Le api dell’invisibile
    • Soglia
    • Il tempo del dicibile
    • Il linguaggio e l’aperto
    • Gli occhi dell’animale
    • Una vita innumerabile
    • Erinnerung
    • Il più ampio cerchio
    • Amor fati
L'autore
Luigi Manfreda

Luigi A. Manfreda insegna Filosofia teoretica presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dirige le riviste «il cannocchiale» e «Àgalma». Fra i suoi scritti, Tempo e redenzione. Linguaggio etico e forme dell’esperienza da Nietzsche a Simone Weil (Jaca Book, 2001), e Il circolo e lo specchio. Sul fondamento in Hegel, (il melangolo, 2012).

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