Alberi e fiori parlano dalle pagine dei libri quanto i personaggi umani, aprono squarci di verità sulle opere e sul mondo.
Una doppia antologia, botanica e letteraria. Sessanta ritratti di essenze vegetali – alberi arbusti fiori erbe, nelle loro posture e qualità, nei dettagli di forme e colori – accompagnati da riferimenti poetici: ogni varietà è còlta attraverso gli occhi e le parole di scrittori di età, culture, paesi diversi, dall’Europa alla Cina, dall’India alle Americhe, e dall’antichità ai giorni nostri. Troviamo così Virgilio e gli astri, Proust e i lillà, Jan Wagner e il faggio, Zanzotto e l’elleboro, le magnolie di Montale, il bambù di Po Chu-i; e ancora Maria di Francia e il caprifoglio, la digitale di Pascoli e l’aquilegia e Thomas Mann. La sensibilità per il verde richiede un rinnovamento dello sguardo e del linguaggio: si rispetta e si difende solo ciò che si conosce, e si conosce solo ciò che si è in grado di nominare. Ciò che queste pagine illustrano è soprattutto un rapporto diretto e vivo con il mondo vegetale, che la letteratura esalta per il suo carattere di concretezza e particolarità. Un modo di accostarsi all’ambiente e alle presenze naturali con curiosità, rispetto e empatia.
Angela Borghesi insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università Bicocca di Milano. Dopo le monografie su Giacomo Debenedetti e Francesco De Sanctis, ha continuato a dedicarsi alla storia della critica letteraria con il volume Genealogie (Quodlibet 2011). Ha pubblicato saggi su autori italiani del Novecento quali Caproni, Nove, Grisoni, Zanzotto, Fenoglio, Calvino; dai più recenti studi sull’opera di Elsa Morante e di Anna Maria Ortese sono nati il volume Una storia invisibile. Morante Ortese Weil (Quodlibet 2015), e la raccolta di inediti e dispersi di Anna Maria Ortese, Le Piccole Persone. In difesa degli animali e altri scritti (Adelphi 2016).