La ricerca dell’originario, dell’autentico, dell’essenziale nell’aspirazione a
oltrepassare la relatività indotta dal tempo e dalla storia caratterizza il
Primitivismo. Una corrente di pensiero e una tendenza artistica che permea
di sé molte espressioni artistiche delle diverse arti della fine dell’Ottocento
e del primo Novecento con le Avanguardie storiche, continua nel secolo
scorso e si ripropone anche oggi. Ma se l’arte “primitiva” è stata fonte di
ispirazione delle diverse forme delle arti visive, molto meno se ne è parlato
per l’architettura, sebbene anche in questo campo non manchino riferimenti espliciti. Per questa ragione nel saggio, oltre che una parte teorica,
vi è una parte antologica, una selezione di opere, e non di autori, la quale
tenta di individuare architetture che portino i segni delle problematiche
indagate.
Nella convinzione che ogni buona ricerca inizi con la formulazione di una
domanda cui si è chiamati ad articolare una risposta, a sua volta foriera di
altre questioni, il testo è stato posto all’esame di un gruppo di studiosi da cui
sono scaturite delle interrogazioni che possono proiettare verso temi ancora
per nulla o poco dibattuti.
Roberto Secchi è professore ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana. Attualmente in quiescenza, continua la sua attività all’interno del Comitato dei Membri Esperti del Dottorato “Architettura. Teorie e Progetto” di Sapienza Università di Roma. Dirige la collana “Tracce” per i tipi della Officina Edizioni. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo L’architettura. Dal principio verità al principio responsabilità (2017), L’architettura della strada. Forme Immagini Valori (con Leila Bochicchio, 2020)e la curatela (con Leone Spita) di Architettura tra due mari. Radici e trasformazioni architettoniche e urbane in Russia, Caucaso e Asia Centrale (2018).