Catalogo / La verità della bellezza

La verità della bellezza
Colloquio sull’arte con Jacques Lacan
ISBN 9788822912725
2021, pp. 128
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Il libro

Come trattare il Reale se non elevandolo alla dignità della Cosa? Questo studio affonda le sue radici nella riflessione di Freud, poi luminosamente ripresa da Lacan, intorno a tre possibili modi di interrogare la sublimazione, intendendola ora come vuoto rappresentabile, ora come anamorfosi e in ultimo – suggerisce l’autrice – come marchio in atto.
Da un’inedita rassegna in fieri di varie espressioni artistiche contemporanee, il libro punta il focus esplorativo su una di esse in particolare: l’arte urbana. Ma cosa significa arte urbana? Distante da un approccio esclusivamente sociologico, a parere dell’autrice non sufficiente, l’assunto principale del libro è che l’arte urbana, data la molteplicità propria delle sue variegate espressioni, sia accadimento di tutte e tre le forme di sublimazione lacanianamente intesa. La lettera del tag e i grandi muri figurativi, i collage di JR e l’arte circolare si troveranno annodati al pensiero di Lacan, a sua volta posto in questione forse nell’unico modo possibile, ossia nell’atto di dirsi.

Indice
  • Premessa e intento

  • I. Evoluzione del concetto di Cosa
    • 1. La Cosa e la creazione per Heidegger e Nietzsche
    • 2. La Cosa e l’opera d’arte per Freud e Lacan
    • 3. La Cosa e la sublimazione

  • II. Un punto problematico: come e cosa rappresentare? Chi fa l’atto?
    • 1. Verso un’estetica dell’impossibile da rappresentare
    • 2. Come e cosa: Informale non vuol dire informe
    • 3. Il corpo soggetto e oggetto dell’opera: la Body Art
    • 4. Il velo come sembiante: la Cappella Sansevero, Man Ray, Christo e Jago

  • III. La psicoanalisi implicata all’arte
    • 1. Sublimazione e vuoto rappresentabile
      • 1.1 Il buco e la topologia in rapporto alla creazione; 1.2 Gli artisti e il vuoto: 1.2.1 Christian Boltanski, il vuoto evocativo di reminiscenze; 1.2.2 Sidival Fila, la verità della bellezza

    • 2. Sublimazione e anamorfosi
      • 2.1 Il perturbante in Freud e in Lacan; 2.2 La «funzione quadro»; 2.3 Gli artisti del perturbante: 2.3.1 Alberto Burri, la materia si fa arte; 2.3.2 L’informale di Vedova e Fautrier; 2.3.3 Il perturbante onirico, Salvador Dalí (p. 77); 2.3.4 L’ospite inatteso: l’arte urbana in colloquio con Lacan; 2.3.5 Odeith, Hula, JR e altri; 2.3.6 Nicola Alessandrini, l’urlo della carne; 2.3.7 Ars est celare artem: Banksy
    • 3. Sublimazione e marchio in atto
      • 3.1 Il ripetersi del marchio; 3.2 Lalangue e La-lingua del muro; 3.3 Interpreti dell’estetica dell’impronta: 3.3.1 Cy Twombly, il graffito indifferente; 3.3.2 Marcel Duchamp. L’arte è morta; 3.3.3 Il Writing e la dialettica tra godimento e desideri
    • 4. Il muro-effetto di senso, muro-marchio, muro-riscatto
      • 4.1 Nuove espressioni urbane: Poster Art, arte nascosta, Sticker Art: 4.1.1 Arte nascosta e arte circolare: l’eremita urbano Lus57; 4.1.2 Come avvengono le pratiche; 4.2 L’arte urbana contenitore-contenuto in trasformazione

  • Riflessioni non conclusive
  • Riferimenti bibliografici
L'autore
Valentina Galeotti

Valentina Galeotti si è laureata in Psicologia clinica all’Università di Urbino, dove è stata a lungo cultrice della materia per la cattedra di Psicologia nell’arte, e si è specializzata in Psicoterapia a Roma presso la Scuola Superiore in Psicologia Clinica IFREP. Svolge attività clinica, è membro équipe Jonas Roma e ha scritto diversi articoli intorno alla psicoanalisi implicata all’arte. La verità della bellezza è il suo primo libro.

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