«D’ora in poi non saremo più di questa terra, mendace, condominiale, illogica, giovanilista».
Una pazzoide storia d’amore e di gelosia che cresce via via, mentre il giovane studioso innamorato prende appunti per un trattato sui giganti dei poemi cavallereschi, i loro usi, costumi e la loro sgonfia attività sessuale, che li ha portati a degenerare e all’estinzione. Intanto degenera anche la gelosia: lo studioso spera che gli extraterrestri rapiscano chiunque abbia avuto contatti carnali con la sua bella e troppo emancipata signorina. Forse più che una speranza è una truffa, che lui nella sua passione ossessiva subisce. Il romanzo, rispetto alla prima edizione del 2007, è stato abbondantemente revisionato e riscritto dall’autore, con capitoli nuovi aggiunti.
Ermanno Cavazzoni, nato a Reggio Emilia, vive a Bologna; è autore di romanzi e racconti: Il poema dei lunatici (1987), Vite brevi di idioti (1997), Gli scrittori inutili (2002), Morti fortunati (2002), Guida agli animali fantastici (2011), Il pensatore solitario, (2015); nelle edizioni Quodlibet Il limbo delle fantasticazioni (2009), La valle dei ladri (2014), Gli eremiti del deserto (2016); nelle edizioni La Nave di Teseo La galassia dei dementi (2018), Storie vere e verissime (2019) e La madre assassina (2020). È stato ideatore con Gianni Celati, Daniele Benati e altri della rivista «Il semplice» (1995 -1997); ha scritto di Luigi Pulci, Ludovico Ariosto, Franz Kafka e altri. Ha collaborato con Federico Fellini alla sceneggiatura di La voce della luna (1990), alla sceneggiatura di La vita come viaggio aziendale di Paolo Muran, del 2006, ed è regista di Vacanze al mare, 2014