IT. I Chiostri di San Pietro – il più singolare complesso
monumentale di Reggio Emilia, recuperato dopo decenni di
abbandono grazie al progetto di Zamboni Associati – formano oggi un polo culturale di rilievo internazionale, uno spazio
pubblico dove è ancora viva la memoria comunitaria dell’antico
monastero benedettino.
Cuore concettuale dell’intervento è stato il restauro
del Chiostro Grande, opera non finita attribuita alla mano di
Giulio Romano. Come rileva Walter Angonese, si è trattato
di «una scelta precisa e ponderata nell’evocare un carattere
come quello di un vuoto pieno di storia». La valorizzazione
del non finito è diventata, in questo senso, la regola metodologica per le altre scelte progettuali, incluse le nuove addizioni
e gli spazi aperti. Attraverso la storia del complesso, le attribuzioni artistiche, il racconto del progetto e del cantiere, la
nuova campagna fotografica (Alessandra Chemollo, Kai-Uwe
Schulte-Bunert, Alessandro Molesini), e infine mediante una
lettura dell’opera ultimata, il volume ricostruisce l’intera vicenda architettonica dei Chiostri di San Pietro secondo più punti di vista, confrontando quelli dei responsabili diretti dell’intervento con alcuni sguardi critici d’eccezione (Bruno Adorni, Walter Angonese, Nicola Di Battista, Tommaso Fantini, Maria
Luisa Laddago, José Ignacio Linazasoro, Massimo Magnani),
alla luce del dibattito internazionale sul recupero del patrimonio monumentale.
EN. The Cloisters of Saint Peter – a unique monumental
complex in the city of Reggio Emilia, restored after decades of
abandonment thanks to a project by Zamboni Associati – are
now a cultural hub of international relevance, a public space
where the memory of the community that inhabited the ancient
Benedictine monastery is still alive today.
The conceptual heart of the work was the restoration
of the Large Cloister, a non finito work attributed to the hand
of Giulio Romano. Walter Angonese describes it as “a specific and well-thought-out choice in evoking a character such
as that of a void filled with history”. The valorization of the
non finito became, in this sense, the methodological rule on
which the other decisions concerning the project were based,
including the new additions and the open spaces. Through the
history of the complex, the artistic attributions, the story of the
project and the building site, the new photographic campaign
(Alessandra Chemollo, Kai-Uwe Schulte-Bunert, Alessandro
Molesini), and, lastly, an analysis of the finished work, this
book reconstructs the architectural events surrounding the
Cloisters of Saint Peter from several points of view, comparing the opinions of those directly involved with several exceptional ones (Bruno Adorni, Walter Angonese, Nicola Di Battista, Tommaso Fantini, Maria Luisa Laddago, José Ignacio
Linazasoro, Massimo Magnani), in light of the international
debate on the restoration of our monumental heritage.