La neve occupa il 9% della superficie totale della terra, un’area grande cinque volte l’Europa. Influenza profondamente la realtà che ci circonda, nelle forme, nei colori, nei rumori e anche negli odori. Cambia i confini e le ripartizioni degli spazi aperti, così come le geometrie di funzionamento di città e territori. La neve si comporta come una “variabile d’eccellenza” rispetto alla quale il progetto deve avere contezza della temporalità e dei suoi effetti. Alla stregua di altre forze naturali, necessita di essere gestita, conformata, “usata” con tutto il sapere progettuale possibile, non solo sfruttata o “combattuta”. In questa prospettiva, il progetto può essere uno straordinario strumento attraverso il quale ri-considerare il valore della neve: da intralcio ad abbondante risorsa di larga scala, da discomfort ambientale a miglioramento dell’esperienza invernale. Attraverso il confronto critico tra alcune delle più interessanti esperienze moderne e contemporanee, a cavallo tra l’architettura nordica e il disegno della città invernale, questo libro tenta di dare risposta ad alcune inevitabili domande: Come si può gestire la neve attraverso il progetto? Quali sono i principi su cui lavorare? In quale misura possono indirizzare la transizione climatica degli ambienti nivali?
Federico Di Cosmo (Villetta Barrea, 1988), architetto paesaggista, PhD in Paesaggio e Ambiente, svolge attività di ricerca sui temi del paesaggio storico, del progetto dello spazio pubblico e della transizione climatica presso il Dipartimento di Architettura e Progetto dell’Università Sapienza di Roma. Nel 2018 è stato visiting researcher presso la Umeå School of Architecture (Svezia). Dal 2019 è membro del comitato di redazione della collana ET del Dottorato PeA (Sapienza). Per Quodlibet ha curato il volume Roma come stai? (2021) con Orazio Carpenzano, Stefano Catucci, Fabrizio Toppetti, Massimo Zammerini, Fabio Balducci.