Cosa resta di Antonio Boggiano, nato a Savona nel 1778 e morto a Trinidad di Cuba
nel 1860? Intraprendente, scaltro, benestante, anzi, almeno in certi momenti della
sua vita, si potrebbe dire, ricco. Committente di un bell’altare di marmo bianco che
si trova oggi nella chiesa più importante di
Trinidad. Padre severo eppure amorevole di
numerosi figli e figlie. Un uomo che prima
di terminare l’esistenza, e cadere nell’oblio,
ha lasciato numerose prove del suo laborioso cammino: tracce facili da scoprire con gli
strumenti della ricerca storica, che in casi
come questo paiono essere ben affilati, e capaci di incidere in profondità.
Ma vi è pure dell’altro, e a ben vedere è questo ciò che maggiormente resta di Boggiano.
Un seme dei tempi della colonia, intriso di
avidità e cattiveria, che nel tempo si è trasformato e, perpetuandosi, ha perduto il gusto amaro delle origini.
Il saggio è seguito da una conversazione dell’autore con Seph Rodney.
IT. Cristiano Berti (Torino, 1967) è un artista
visivo. Insegna all’Accademia di Belle Arti
di Macerata.
Questo volume fa parte del secondo dei Cicli
futili, una serie di opere ibride nella quale
l’autore scopre affinità e distanze tra ricerca
storica e ricerca artistica. Ogni Ciclo prevede
la pubblicazione di un libro d’artista in
forma di saggio storico, assieme a lavori
realizzati con i mezzi più tipici dell’arte
contemporanea. Quodlibet ha pubblicato
nel 2017 il primo di questi volumi, intitolato
Gaggini. Le Alpi e il Tropico del Cancro.
Al centro della nuova indagine di Cristiano
Berti vi è il lascito immateriale di un
facoltoso commerciante, già incontrato nel
saggio del 2017 in qualità di commissionario
a Giuseppe Gaggini di due fontane
monumentali per la città dell’Avana.
Cicli futili: Boggiano comprende anche una
installazione parietale e un video intitolato
Pero está por ahí, ¿no?
EN. Cristiano Berti (Turín, 1967) es un artista
visual. Enseña en la Academia de Bellas
Artes de Macerata.
Este volumen forma parte del segundo
de los Cicli futili [Ciclos fútiles], una serie
de obras híbridas en la cual el autor
descubre afinidades y distancias entre la
investigación histórica y la investigación
artística. Cada ‘Ciclo’ prevé la publicación
de un libro de artista en forma de ensayo
histórico, junto a trabajos realizados
con los medios más típicos del arte
contemporáneo. Quodlibet publicó en 2017
el primero de estos volúmenes, titulado
Gaggini. Le Alpi e il Tropico del Cancro.
Cicli futili: Boggiano comprende también
una instalación parietal y un vídeo cuyo
título es Pero está por ahí, ¿no?