La performance occupa sempre un territorio, sia ideale che fisico, inteso come sito di creazione e accadimento dell’azione: lo studio dell’artista e l’ambiente domestico; la galleria; i luoghi alternativi e informali; le istituzioni, come i musei e le grandi rassegne. Nella centralità del corpo affermata dalla performance emergono questioni legate all’identità e all’autorappresentazione, alla politica, all’antropologia, al mito e alla storia dell’arte, alla dimensione privata come strategia di resistenza e di autoaffermazione. Il volume presenta una serie di testi, fotografie, disegni e schizzi e documenti tratti da riviste e pubblicazioni dell’epoca, video e testimonianze orali che raccontano visivamente le pratiche artistiche effimere della performance, pratiche che sfuggono ai processi lineari di storicizzazione.
Lara Conte è Professoressa associata di Storia dell’arte contemporanea presso il Dipartimento di Filosofia, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Roma Tre. Nel 2007 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Storia delle arti visive e dello spettacolo presso l’Università di Pisa, discutendo una tesi dal titolo Antiform, Process Art, Earth Art, Arte Povera: sviluppi e diffusione. Verso un’internazionalizzazione della neoavanguardia artistica postminimalista. 1966-1970 (Premio Nazionale per la storia e la critica dell’arte italiana contemporanea promosso dal Ministero dei Beni Culturali e del MAXXI).
Francesca Gallo insegna Storia dell’arte contemporanea alla Sapienza Università di Roma. Ha dedicato diversi contributi a Jean-François Lyotard e alla sua famosa mostra Les Immatériaux. Recentemente ha curato Artiste italiane e immagini in movimento. Identità, sguardi, sperimentazioni (con L. Conte, Mimesis, 2021), Anticolonialismo e postcolonialismo nelle arti visive: prospettive italiane, numero 6 della rivista «From the European South» (2020) e All’alba dell’arte digitale. Il Festival Arte Elettronica di Camerino (con S. Bordini, Mimesis, 2018).