«Tradurre un libro a cui non si aderisce spiritualmente mi pare che sia un po’ come collaborare col nemico». Lavinia Mazzucchetti (1889-1965), germanista per scelta e traduttrice per necessità, è stata per buona parte del Novecento una mediatrice fondamentale della letteratura tedesca in Italia. Docente all’Università di Milano, direttrice di una collana di primizie come i NARRATORI NORDICI di Sperling & Kupfer, consulente di lungo corso per la MEDUSA di Mondadori, curatrice di imprese senza precedenti come il «quasi Tutto Goethe» di Sansoni: la «rossa» Lavinia, tagliente nei suoi giudizi estetici quanto intransigente nel suo antifascismo, si cimenta nelle più diverse pratiche della mediazione letteraria. Per decenni, che leggessero Goethe o Schiller, Thomas Mann, Hermann Hesse o Stefan Zweig, gli italiani hanno avuto tra le mani un’opera scelta, tradotta, curata o commentata da questa «germanista scapigliata», che ha impresso ad ogni volume la sua inconfondibile impronta. A partire dall’analisi dei saggi critici, del materiale d’archivio e della sua corrispondenza – tra gli altri con Croce, Gentile, Gobetti –, questo volume ripercorre le tappe della biografia di Mazzucchetti dalla Milano socialista di fine secolo fino al dopoguerra repubblicano, testimoniandone l’umanesimo universalista e l’incessante interesse per quegli scrittori capaci di farsi «educatori della comunità tutta».
Anna Antonello è ricercatrice di Letteratura tedesca all’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Ha analizzato alcune importanti figure di mediatori culturali tra l’Italia e i paesi dilingua tedesca, e ha approfondito il ruolo delle riviste letterarie nello scambio culturale intereuropeo (La rivista come agente letterario tra Italia e Germania. 1921-1944, Pisa 2012; Die Weltbühne als Bühne der Welt, Berlin 2017).