«... E, quando esalò l’ultimo respiro, le sembrò di vedere, nei cieli dischiusi, un pappagallo gigantesco aleggiante sul suo capo.»
Tre famosi racconti di uno dei maggiori
scrittori dell’Ottocento francese; tre vite
esemplari fino alla morte, vite terribili, con
frammenti di scarsa felicità. Raccontate con
la nitidezza e la spietatezza minuziosa di
Flaubert, si stampano nella memoria pur nella
loro diversità. Un cuore semplice è il transito su
questa terra di una persona meno che umile,
la serva Felicita, con le sue ristrette gioie e le
molte afflizioni, che si concludono con quello
stupefacente pappagallo adorato e impagliato.
La leggenda di San Giuliano Ospitaliere è invece
una fiabesca vita medioevale, tra l’esaltazione
mistica e l’accanimento altruistico; e ultima
Erodiade, che è la storia della testa tagliata di
San Giovanni Battista, nella Palestina biblica
al tempo dell’impero romano.
Scritti dopo i grandi romanzi, tra il 1875
e il 1877, pubblicati come libro nel 1877,
nell’ultimo amaro periodo della sua vita.
Accuratissima ed esemplare la traduzione di
Roberta Maccagnani.
E.C.
Gustave Flaubert (Rouen, 12 dicembre 1821 - Croisset, 8 maggio 1880) è uno dei più grandi scrittori francesi. Tra i suoi romanzi ricordiamo Madame Bovary, L’educazione sentimentale e i Tre racconti. Bouvard e Pécuchet, rimasto incompiuto, è la sua ultima opera.