Negli ultimi decenni del Novecento sono avvenute due conquiste teoriche che, insieme, stanno cambiando la storia della cultura e dei saperi.
La teoria dei campi di Pierre Bourdieu, costruita progressivamente, attraverso un costante confronto con la ricerca empirica, ha trasformato
gli occhiali con cui guardiamo la realtà e gli strumenti con cui cerchiamo di spiegarne il funzionamento. Il Transnational Turn ha messo in
discussione il “nazionalismo metodologico” tradizionale, costringendoci a rileggere ogni fenomeno culturale – anche quelli che, a prima
vista, dipendono solo da logiche locali – come prodotto di processi
transnazionali.
Il primo capitolo ricostruisce la genesi del pensiero di Bourdieu e presenta le ipotesi che lo caratterizzano, soffermandosi sulla ricerca dedicata al campo letterario, dato il ruolo seminale che essa ha avuto
nell’elaborazione del modello. Il secondo capitolo ripercorre i momenti salienti della riflessione che, in contesti geopolitici e disciplinari
molto diversi, ha contribuito al Transnational Turn, trasformando anche la prospettiva delle ricerche che si ispirano alla teoria dei campi.
I capitoli seguenti analizzano tre aspetti della storia letteraria italiana
nel secondo dopoguerra, utilizzando gli strumenti forniti da questa
duplice conversione dello sguardo.
Anna Boschetti ha insegnato letteratura francese all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha lavorato con Pierre Bourdieu ed è membro corrispondente del CESSP di Parigi. Tra le sue pubblicazioni L’Impresa intellettuale. Sartre e “Les Temps modernes” (1984), La poésie partout. Apollinaire “homme-époque”, 1898-1918 (2001), La rivoluzione simbolica di Pierre Bourdieu (2003), L’espace culturel transnational (2010), Ismes. Du réalisme au postmodernisme (2014).