Per lungo tempo trascurata dal dibattito culturale, la figura di Antonio Labriola è tornata di recente al centro dell’interesse filosofico e storiografico.
Allievo di Bertrando Spaventa e maestro di Croce, Labriola fu un vigoroso esempio di intellettuale-politico, insofferente della separatezza degli studi accademici e disposto a spendersi senza remore per la costruzione di una “nuova civiltà”. Approdato da ultimo al marxismo, ne fornì una interpretazione di straordinaria originalità, capace di far luce su aspetti scarsamente indagati dell’eredità teorica di Marx. Corrispondente di figure del calibro di Engels e Kautsky, Bebel e Liebknecht, Bernstein e Sorel, Zeller e Jhering, godette della considerazione di protagonisti della scena culturale e politica europea come Mehring e Sombart, Lenin e Trockij.
Nel fare il punto sulle ultime ricerche in campo storico-filosofico e storico-economico, questo libro segna una tappa nella storia degli studi labrioliani e consegna un’immagine affascinante di uno tra gli intellettuali italiani più conosciuti e apprezzati in Europa, a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Antonio Labriola nacque a Sangermano (l'odierna Cassino) il 2 luglio 1943. Di modeste condizioni economiche ma animato da una "ferrea volontà di studiare", divenne, poco più che trentenne, professore di Filosofia all'Università di Roma. All'insegnamento - esercitato con passione sino alla morte - affiancò un'appassionata attività politica e giornalistica che lo impose all'attenzione di vastissime cerchie intellettuali e politiche. Divenuto marxista, scrisse, a partire dal 1895, una serie di Saggi sulla concezione materialistica della storia che appaiono oggi la "prima, meditata e originale interpretazione europea del pensiero di Marx" (Miccolis). Morì il 2 febbraio 1904. Le sue ceneri riposano nel cimitero acattolico di Roma, poco distanti da quelle di Antonio Gramsci
Alberto Burgio insegna Storia della filosofia nell’Università di Bologna. Studioso di Rousseau e di Marx, si è occupato anche di storia e teoria del razzismo. Nel 2003 ha pubblicato, presso Laterza, Gramsci storico. Una lettura dei “Quaderni del carcere”
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