Catalogo / La Passione secondo l'Ebreo errante

La Passione secondo l'Ebreo errante
Prefazione di Michele Ranchetti Nota introduttiva di Daniel Fabre
ISBN 9788874621057
2007, pp. 148
155x240 mm, brossura con bandelle
€ 18,00
€ 17,10 (prezzo online -5%)
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Il libro

Nella tradizione cristiana l’Ebreo errante è colui che incrocia Cristo mentre sale al Calvario e lo oltraggia, colpendolo nella schiena per incitarlo a raggiungere senza indugi il luogo del supplizio; per punizione, egli è condannato all’erranza continua. Nella versione medievale, redatta da Matthew Paris, l’erranza si dispiega nel tempo, configurandosi come una sorta d’immortalità: ogni volta che raggiunge la soglia dei cento anni, il persecutore di Cristo ringiovanisce, recuperando l’età che aveva il giorno in cui si macchiò del gesto sacrilego, e così fino al giorno del Giudizio. Nella versione seicentesca, Kurtze Beschreibung, certamente la più nota, l’erranza è proiettata nello spazio: il protagonista, che ha assunto il nome di Ahasuerus, vaga eternamente per tutta l’Europa per rendere testimonianza tanto della propria colpa, quanto del proprio pentimento, senza mai trovare per sé un durevole punto d’approdo.
     L’Europa cristiana, mediante la costruzione della figura dell’Ebreo errante, ha forgiato una peculiare immagine dell’Altro, con la quale non poteva non confrontare la sua stessa immagine. Non si tratta di un qualsiasi Altro, ma di quello più problematico e coinvolgente, marcato da uno stridente paradosso: questi è l’Ebreo – l’Ebreo nato dall’immaginario cristiano – che riunisce in sé polarità opposte. Separato dal mondo cristiano da una distanza abissale, poiché non ha riconosciuto in Cristo il Messia, egli è nondimeno il depositario di una verità fondamentale per la cristianità: quella dell’incarnazione e della passione di Cristo, di cui è stato testimone diretto. Il mondo cristiano non può che prendere le distanze da lui ma, al tempo stesso, non può permettersi d’ignorarlo: da qui la creazione di un personaggio ambivalente, nemico di Cristo e, ad un tempo, convertito a Cristo, divenuto il narratore peregrinante di un’inedita Passione, decisamente apocrifa e, tuttavia, impregnata di verità.
La variante creata dal genio di Chagall, che si situa nel solco dell’appropriazione ebraica del mito, rivoluziona l’impianto ideologico originario, non soltanto riguardo al protagonista, ma anche per quel che concerne la visione della Passione: l’espressione più pregnante di tale capovolgimento di prospettive è rappresentata dalla Crocifissione bianca, dipinta nel 1938, alla cui analisi è dedicata una parte cospicua del presente saggio. In questa tela l’Ebreo errante non figura più come persecutore, ma come perseguitato, vittima al pari del Crocifisso – un inedito Jewish Jesus – di un’ondata di violenza distruttrice che rimanda alla barbarie nazista e che non concede altra via di scampo al di fuori della fuga e dell’erranza.

Indice
  • Prefazione di Michele Ranchetti
  • Nota introduttiva di Daniel Fabre
  • Considerazioni preliminari
  • I. La Passione secondo Cartaphilus:
    • 1. Il mito di Cartaphilus/Joseph nella Chronica Majora
    • 2. L’identità ebraica di Cartaphilus
    • 3. Al posto di Giovanni
    • 4. Il senso del tempo dell’attesa
    • 5. Una figura ambivalente
    • 6. Spes salutis, spes indulgentiae
    • 7. Le valenze della conversione
    • 8. I sensi del testimone della Passione
  • Intermezzo
  • II. La Passione secondo Ahasuerus:
    • 1. Il mito di Ahasuerus nella Kurtze Beschreibung
    • 2. L’empietà e l’erranza
    • 3. Il dittico
    • 4. Come una visione
  • III. La Passione secondo Chagall:
    • 1. L’Ebreo errante nella Crocifissione bianca di Chagal
    • 2. Dio nascosto dietro la casa del calzolaio
    • 3. Alle radici dell’icona di Chagall
    • 4. Le Juif errant de la légende et le Juif errant des cliniques
    • 5. L’ombra dell’Olocausto
  • Itinerario per immagini
  • Epilogo: L’Immortale di Borges
  • Il Passante di Praga di Apollinaire
  • Bibliografia
L'autore
Marcello Massenzio

Marcello Massenzio è professore ordinario di Storia delle religioni presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata. È coautore del Manuale di storia delle religioni, Laterza, Bari-Roma 1981-2006. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo: Religioni Simboli Società. Sul fondamento umano dell’esperienza religiosa (in collaborazione con C. Tullio-Altan), Feltrinelli, Milano 1998; Sacré et Identité ethnique. Frontières et ordre du monde, Éditions de l’ehess, Paris 1999; An Interview with Claude Lévi-Strauss, «Current Anthropology» 42, 3, 2001.

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