Introduzione, traduzione e postfazione di Elena Raponi
Testo originale a fronte
Commedia in tre atti
Secondo il giudizio pressoché unanime della critica e degli storici della letteratura, L'uomo difficile (1921) costituisce il vertice della produzione e della maturità del poeta e drammaturgo austriaco Hugo von Hofmannsthal (1874-1929). Il protagonista della commedia, il conte Hans Karl Bühl, è uno scapolo facoltoso dell'aristocrazia viennese, appena rientrato dal fronte dopo il disastro della Grande Guerra. Nella apparente contraddizione tra il fascino innato, che lo rende seduttore involontario, e il suo «difficile» rapporto con la parola e con l'azione, troviamo riunite e risolte, per la prima volta in un unico personaggio, le «antinomie» hofmannsthaliane dell'esistenza: essere e divenire, fedeltà e metamorfosi, caso e necessità; ma soprattutto parola e silenzio, ove il silenzio è da intendersi come l'inesprimibile che affiora alla luce nello spazio a volte opaco della relazione, esposta per sua natura al rischio del malinteso, della falsificazione. Nella cornice insieme fatua e brillante di una serata mondana nella quale si decideranno i destini di Hans Karl e della giovane e volitiva Helene Altenwyl, si sbrogliano come per miracolo i nodi di una vicenda che unisce con esito profondamente innovativo «conversevolezza» goldoniana ed esistenzialismo kierkegaardiano, e nel garbo, nella misura, etica e artistica, offre un insegnamento discreto, quasi reticente sulla commedia del vivere umano e, al contempo, una risposta personalissima del poeta alla coscienza europea smarrita di fronte alle violenze della guerra. L'opera, corredata di testo originale a fronte, è qui proposta nella nuova traduzione di Elena Raponi, con una introduzione, un saggio conclusivo («L'uomo difficile» e i suoi ipotesti: la storia di un seduttore) e una nota biobibliografica aggiornata.
Il diciottenne Hugo von Hofmannsthal (1874-1929), poeta, scrittore e drammaturgo austriaco, conobbe Edgar Karg von Bebenburg (1872-1905) nell’agosto 1892, appena concluso il liceo. Terminata l’Accademia militare a Fiume, Edgar, figlio di ufficiali di carriera, stava per compiere vent’anni e imbarcarsi sulla corvetta Saida, per un lungo viaggio che l’avrebbe portato in Asia orientale e in Australia. Il carteggio tra i due nuovi amici si apre con la lettera scritta da Hugo il 6 settembre 1892 dal Giura francese, dove sta continuando le vacanze, e si chiude con quella in cui, nel 1905, prega l’amico di rispedirgli per qualche giorno le lettere dei primi quattro anni, perché possa pubblicarle «in un libro in pochi esemplari e senza alcuna pretesa, più che altro un simbolo di una certa generazione»: conterrà «tutto ciò che ho fatto nella mia prima giovinezza, dal sedicesimo al ventesimo anno». Quel libro non sarà mai pubblicato, ma la richiesta dimostra quanto Hugo considerasse importanti quelle lettere. Edgar aderì all’invito, e morì un mese dopo di tubercolosi.