Nell’Europa moderna l’identità dei singoli e l’unità delle nazioni erano entrambe affidate a una scissione orizzontale, che distingueva nettamente un alto e un basso: all’Io il compito di sottomettere gli istinti e le pulsioni, allo Stato quello di contenere le spinte centrifughe della moltitudine, per garantire l’unità del popolo. La considerazione da cui parte questo libro è che tale modello di equilibrio, nella dimensione psichica come in quella sociale, stia oggi lasciando il posto a una rete di scissioni verticali, che isolano e separano una pluralità di spazi circoscritti: di micromondi, nicchie, pseudoambienti, disseminati senza un ordine gerarchico e radicati in una zona grigia in cui i fatti sono indistinguibili dalle rappresentazioni. La disgregazione delle forme tradizionali di unità politica e il diffondersi di un modello d’identità psichica basato sulla dissociazione e sul diniego della realtà esterna si rivelano così i momenti, intimamente correlati, di una stessa mutazione storica.
Sono fenomeni molto recenti, nei quali traspare però una dinamica paradossale che marca da sempre l’animale umano, consegnato dalla sua stessa costituzione biologica a due istanze opposte ma ugualmente imprescindibili: proteggersi dal disordine del mondo, perimetrando una nicchia artificiale, ed esporsi, al contrario, alla contingenza illimitata, per riconoscervi l’unico ambiente veramente adatto all’uomo. È solo leggendole come riflessi di questo paradosso antropologico che le forme di vita del presente, pur restando inquietanti, svelano la loro profondità interna e il loro insospettato potenziale innovativo.
Massimo De Carolis insegna Filosofia politica e Filosofia sociale all’Università di Salerno dove coordina il «Laboratorio Interdisciplinare su Natura Umana e Società». Collabora a «il manifesto» ed è tra i fondatori delle riviste «Luogo comune» e «Forme di vita». È autore di numerosi saggi tra cui La vita nell’epoca della sua riproducibilità tecnica (Bollati-Boringhieri 2004), Nuovi disagi nella civiltà, con Francesca Borrelli, Francesco Napolitano e Massimo Recalcati (Einaudi 2013) e Il rovescio della libertà (Quodlibet 2017).