Catalogo / La visione delle idee

La visione delle idee

A cura e con introduzione di Stefano Besoli
Con un saggio di Alessandro Salice

ISBN 9788874622207
2008, pp. LXXIV-234
155x240, brossura
€ 30,00
In ristampa
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Il libro

Se la morte non l’avesse còlto a soli trentaquattro anni sul fronte di guerra, Adolf Reinach (1883-1917) avrebbe forse ottenuto, per l’originalità della sua ricerca filosofica e per la chiarezza concettuale con cui l’aveva condotta, quel posto all’interno della filosofia del Novecento a cui sembrava predestinato, e che l’avrebbe collocato – accanto a Max Scheler e a Martin Heidegger – tra i più originali interpreti della fenomenologia. La sua produzione è già tuttavia sufficiente a collocarlo tra i maggiori esponenti del movimento fenomenologico.
Assistente di Husserl negli anni immediatamente precedenti alla Prima Guerra Mondiale, nonché co-editore dello «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung», Reinach ha sviluppato con rigoroso metodo descrittivo i propri interessi in una molteplicità di ambiti, che spaziano dalla filosofia del diritto alla filosofia del linguaggio, fino a riguardare il dominio della gnoseologia, della logica e quello più propriamente ontologico. Egli è ritenuto altresì un anticipatore di alcune parti centrali della «teoria degli atti linguistici», tanto da apparire un filosofo analitico ante litteram. Questo volume contiene tutti i principali saggi filosofici di Reinach. Fra i temi in gioco, la struttura del giudizio negativo, ove si contribuisce a definire il profilo ontologico dello «stato di cose», nozione-chiave nell’arco di riflessione che va da Husserl a Ludwig Wittgenstein; al contempo, nell’indicare una comprensione più adeguata della natura dei concetti, si sottolineano i limiti della dottrina inferenziale kantiana, corroborando inoltre la teoria fenomenologica dell’«a priori materiale» mediante le analisi sulle nozioni di necessità e relazione causale, così come vengono a delinearsi nel confronto con le tesi di Hume e Kant. Infine – oltre a condurre un’indagine in stile fenomenologico sull’atto di riflessione, nella sua duplice rilevanza etica e giuridica – Reinach espone i tratti eidetico-intuitivi della propria concezione della fenomenologia, mettendone in luce la distanza con il programma neokantiano e, segnatamente, con la psicologia di Natorp.

Indice
  • Introduzione di Stefano Besoli
  • Profilo della vita e delle opere
  • 1. William James e il pragmatismo
  • 2. Le regole supreme delle inferenze razionali in Kant
  • 3. L’interpretazione kantiana del problema di Hume
  • 4. Sulla teoria del giudizio negativo
  • 5. La riflessione: il suo significato etico e giuridico
  • 6. Sull’Allgemeine Psychologie nach kritischer Methode di Paul Natorp
  • 7. Sulla fenomenologia
  • Agganciarsi a un’anima. Il domandare e i vissuti sociali della coscienza in Adolf Reinach di Alessandro Salice
  • Nota terminologica
  • Indice degli argomenti
  • Indice dei nomi
L'autore
Adolf Reinach

Adolf Reinach nasce a Mainz il 23 dicembre 1883. Inizia i suoi studi universitari a Monaco dove frequenta soprattutto corsi di giurisprudenza e di filosofia. Nella capitale bavarese partecipa al circolo di discussione di Theodor Lipps ed entra in contatto con le reazioni antipsicologiste maturate sulla scia delle argomentazioni di Edmund Husserl e delle sue Ricerche Logiche. Nel 1904 si addottora sotto la supervisione di Lipps con una tesi sul concetto di causa nel diritto penale e l’anno successivo trascorre un primo periodo di studi a Gottinga, stringendo uno stretto rapporto personale con Husserl. Il suo interesse per il fenomeno del giudizio confluisce in una tesi di abilitazione sull’essenza e la sistematica del giudizio che Reinach discute nel 1909 all’Università di Gottinga, acquisendo così il titolo di Privatdozent. Negli anni seguenti, si dedica prevalentemente all’insegnamento e all’attività di ricerca: il suo metodo e le sue posizioni filosofiche marcano indelebilmente la prima stagione fenomenologica. Muore nel 1917, sul fronte della Prima Guerra Mondiale.

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