"Nino Dardi... rappresentava in modo singolare l'unione della vita con l'architettura: una sorta di allenaza e di difesa, come un patto segreto che arricchiva la geometria di altri significati". Aldo Rossi
I ventinove saggi di Costantino Dardi che compongono questo volume rappresentano alcuni dei più significativi contributi prodotti negli ultimi suoi quindici anni di vita, l’età della piena maturità, dopo il suo definitivo trasferimento a Roma. Dardi stesso aveva pensato di raccoglierli in forma unitaria e questa pubblicazione postuma ci consente di apprezzare meglio la cogente attualità dei temi trattati e il valore non effimero delle riflessioni dell’architetto friulano. Si ha così occasione di seguire un percorso, per molti aspetti ancora troppo poco noto, che va dai problemi sollevati dalla costruzione di New Town a quelli dell’allestimento museale, dal riuso dei grandi «contenitori storici» fino alle considerazioni che circoscrivono – come testimonia qui in un toccante testo il suo «compagno segreto» Aldo Rossi – quel «nuovo, più complesso e ambiguo sentimento del luogo» che insidia e attraversa il lavoro degli architetti. Non mancano, fra l’altro, alcuni sconfinamenti verso il cinema, la pittura, l’archeologia, oltre a mirabili ritratti di maestri dell’architettura contemporanea come Alvar Aalto, James Stirling, Arata Isozaki, fino al saggio Nel glauco chiarore abissale – forse il più bello mai scritto sull’opera di Renzo Piano.
Costantino Dardi nasce a Cervignano del Friuli nel 1936, si laurea in architettura presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (Iuav) dove comincia a insegnare sotto la guida di Giuseppe Samonà e insieme con il Gruppo Architettura. All’inizio degli anni Settanta si trasferisce a Roma dove insegna poi presso la Facoltà di Architettura de La Sapienza. Nell’attività professionale si distingue per alcuni magistrali allestimenti eseguiti per mostre temporanee come la celebre Strada novissima della Biennale 1980 o per scenografie (sua, in parte, quella del film di Peter Greenaway, Il ventre dell’architetto) e per strutture espositive come il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la Rocca di Spoleto (che verrà trasformata in museo e spazio per lo spettacolo) e l’ex Sala Borsa di Bologna dove realizza anche il suo ultimo progetto, vale a dire la sistemazione dell’antistante Piazza Maggiore. Ha pubblicato due libri assai rilevanti Il gioco sapiente. Tendenze della Nuova Architettura (Marsilio, Padova 1971) e Semplice lineare complesso (Magma, Roma 1976; 2 ed. ampliata Kappa, Roma 1987). Muore all’ospedale di Tivoli, il 24 novembre 1991, in seguito alle complicazioni di un incidente d’auto.