«C’è poesia pensante quando salta le barriere delle parole, quando interrompe una legge sintattica, quando supera uno schema metrico, rompe una convenzione, quando c’è iato. La poesia è nel vuoto delle parole, negli interstizi, là dove il verso sembra incagliarsi, dove la lingua inciampa nello slegame tra significato e significante». Con queste parole Claudia Pozzana tira le fila di un’indagine con cui, sin dagli anni Ottanta, ha attraversato l’universo della poesia cinese, promuovendone la conoscenza e fornendo strumenti per avvicinarsi a essa.
Il volume, nel riprendere questa ricerca, va oltre il prolungato lavoro di scoperta e traduzione e propone una raccolta di saggi e interventi ampiamente rielaborati alla luce di ricerche e meditazioni recenti. Ogni capitolo, concepito come un’inchiesta, permette di focalizzare diversi aspetti della poesia cinese contemporanea: dalla «Nuova ondata di poesia» di fine anni Settanta, agli eventi di Tian’anmen dell’89 fino ai primi anni del Duemila. Il peso inaggirabile della tradizione millenaria e la ricerca di una poetica contemporanea, sollecitano l’autrice ad una ricognizione allargata sui maggiori autori contemporanei, e ad una lettura ravvicinata di Yang Lian, Bei Dao e Zhai Yongming.
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Claudia Pozzana è professore associato di Lingua e letteratura cinese all’Università di Bologna. Le sue ricerche vertono sulla storia dell’intellettualità e della letteratura cinese moderna. Ha pubblicato diversi saggi e articoli in rivista. Ha curato la raccolta di testi filosofici di Li Dazhao, Primavera e altri scritti (Pratiche, 1994), l’antologia Nuovi poeti cinesi (Einaudi, 1996) e l’edizione dei volumi di Bei Dao, Speranza Fredda, (Einaudi, 2003) e di Yang Lian, Dove si ferma il mare? (Scheiwiller, 2004).