Catalogo / Obiezioni contro la teoria medica di Georg Ernst Stahl

Obiezioni contro la teoria medica di Georg Ernst Stahl
Sui concetti di anima, vita, organismo

Testo originale latino a fronte

A cura di Antonio M. Nunziante

ISBN 9788874623822
2011, pp. 200
160x225 mm, brossura con bandelle
€ 24,00
€ 22,80 (prezzo online -5%)
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Il libro

Questo libro è la storia di una durissima polemica, divampata tra due spiriti molto diversi: il titolare della cattedra di medicina presso l’Università di Halle, Georg Ernst Stahl (1659-1734), e il genio universale Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716).
Quando, nel 1708, Stahl pubblicò la sua Theoria medica vera, il titolo altisonante dell’opera attrasse l’attenzione di Leibniz, il quale fece presto pervenire al grande medico le proprie obiezioni critiche, con le quali intendeva colpire una tradizione scientifica rispettabile ma ormai fuorviante, ed irridere il concetto di «casualità» avanzato dall’autore. Stahl, piccato dall’asprezza delle note del filosofo, decise di rispondere per le rime all’arrogante interlocutore, confutandone punto per punto le accuse. Leggendo la replica di Stahl, Leibniz fu piuttosto irritato dalla sua gretta limitatezza, e stabilì dunque di chiudere la polemica abbandonando il fioretto delle osservazioni metodologiche per impugnare la sciabola della discussione filosofica frontale, scrivendo pagine di grande intensità teoretica.
Perché non si trattò (o non solo) di una celebre polemica erudita, bensì di uno scontro che aveva come posta in gioco, oltre all’esito della diatriba fra «vitalismo» (Stahl) e «meccanicismo» (Leibniz), la definizione stessa del «vivente». Ciò che risultava più difficilmente spiegabile nel quadro del meccanicismo, infatti, erano i caratteri di quanto oggi chiameremmo «auto-organizzazione» dell’organismo (vocabolo che nasce in queste pagine). Leibniz si servì così della querelle per impostare una soluzione di questo problema, offrendo una sorta di summa delle sue idee concernenti il regno della natura organica, discutendone i temi classici – quali la distinzione tra organico e inorganico o la relazione tra meccanismo e finalismo – e trasformando la sua riflessione in una cruciale presa di coscienza.
Come ha infatti osservato Georges Canguilhem, il concetto di «vita» era un tacito presupposto già in Cartesio. Leibniz dimostrò in questo testo come fosse finalmente giunto il tempo di tematizzarlo apertamente, travolgendo con ironia e intelligenza i mille «partiti» accademici dell’epoca.

L'autore
Gottfried-Wilhelm Leibniz

Gottfried Wilhelm Leibniz (1646-1716) è una delle personalità scientifiche più complesse della prima epoca moderna. Dotato di una strabiliante versatilità intellettuale, ha legato il suo nome, oltre che alla filosofia, allo studio della logica, della matematica, della fisica, della giurisprudenza, della biologia, della storia e di molte altre discipline (dalla linguistica, alla geologia). La polemica con Stahl si colloca tra il 1709 e il 1711, nella piena maturità filosofica, ovvero negli stessi anni di elaborazione delle dottrine monadologiche e della Teodicea.

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