Tra retoriche risorgimentali e revisioniste, tra inviti al separatismo e richiami a una nuova Italia, a conclusione del Centocinquantenario dell’Unità, è netta la sensazione che preoccupazioni ideologiche e urgenze celebrative abbiano prevalso nel ripensare la nostra storia recente.
Eppure, da archivi e testi mai o poco frequentati, ancora emergono personaggi ed eventi minori, storie individuali e familiari sconosciute, passioni, pensieri e azioni dimenticati. È alla ricerca di queste vite parallele che è andato Vito Teti, rintracciando la vicenda di Antonio Garcèa, calabrese, patriota rinchiuso in tutte le carceri borboniche, e Giovanna Bertòla, piemontese, giovane maestra e fondatrice de «La Voce delle Donne», giornale di donne e per le donne. Una storia minuta, quotidiana, faticosa, segnata da speranze e delusioni – a cui fanno da sfondo altre storie e altre figure del Risorgimento meridionale –, che aiuta a uscire da retoriche nazionali e da nostalgie neoborboniche.
La storia dell’incontro tra un «vero figlio delle rupi calabre» e la «Mammagrande» piemontese, che girano l’Italia per affermare il loro credo, è metafora di un’altra storia tra Sud e Nord, uomo e donna, passione e ragione, ceti privilegiati e ceti popolari. Un altro modo di “fare l’Italia” era possibile e il Risorgimento non sempre è stato “tradito”.
«Senza quella fede, quella febbre ardente, e quell’entusiasmo, i savi discuterebbero ancora e non avrebbero fatto nulla. Ci volevano i pazzi ed i savi, come in tutte le cose grandi ci vuole l’ardire ed il senno: ma al cominciare ci vogliono sempre i pazzi».
– Luigi Settembrini, Ricordanze della mia vita
Volume disponibile anche in versione elettronica. Acquista su: torrossa.it
Vito Teti è professore di Antropologia Culturale presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, dove ha fondato e dirige il Centro di Antropologie e Letterature del Mediterraneo. Tra le sue pubblicazioni: La razza maledetta. Origini del pregiudizio antimeridionale, manifestolibri, 1993 (n.e. 2011); La melanconia del vampiro. Mito, storia, immaginario, manifestolibri, 1994 (n.e. 2007); Il colore del cibo. Geografia, mito e realtà dell’alimentazione mediterranea, Meltemi, 1999; Il senso dei luoghi. Memoria e vita dei paesi abbandonati, Donzelli, 2004 (n.e. 2014); Maledetto Sud, Einaudi, 2013. Presso Quodlibet ha pubblicato Pietre di pane. Un'antropologia del rrestare, 2011 e Il Patriota e la maestra. La misconosciuta storia d’amore e ribellione di Antonio Garcèa e Giovanna Bertòla ai tempi del Risorgimento, 2012.