IT Diffuso ormai da un secolo in ogni ambito della vita quotidiana e da subito divenuto un simbolo della modernità, il neon è anche uno dei materiali più ricchi di potenzialità espressive tra quelli utilizzati nel campo artistico contemporaneo. Dagli anni cinquanta del Novecento in avanti, la sua energia smaterializzata, l’intensa gamma dei colori, la sua capacità di trasformarsi in segni, lettere e forme a due o tre dimensioni, lo ha infatti tramutato in una vera e propria “materia” duttile e luminosa, un medium di cui gli artisti hanno indagato di volta in volta le potenzialità comunicative, i risvolti fenomenologici, gli effetti sull’ambiente e sulla psiche umana. Il catalogo della mostra Neon. La materia luminosa dell’arte indaga in modo specifico la fortuna dei tubi fluorescenti nel panorama artistico internazionale degli ultimi cinque decenni, disegnando un viaggio attraverso poetiche, visioni e sensibilità diverse accomunate dalla attrazione per le possibilità espressive di un materiale straordinariamente versatile, in cui si combinano origine industriale e realizzazione artigianale, dimensione architettonica e linguistica, immagine e parola, luce e spazio.
Mentre il neon tende a scomparire dalle città contemporanee, sostituito da più prosaiche insegne luminose a led, è l’arte visiva a rammentarci oggi la sua vicenda straordinaria e ad aprire le sue ancora inesplorate possibilità.
EN Present in our everyday lives for more than a century now, after having quickly become a symbol of modernity, neon is also one of the materials with the greatest expressive potential in the field of contemporary art. From the 50s on, its dematerialized energy, its intense range of colors and its particular adaptability to being shaped into two – or three – dimensional forms, symbols or letters, transformed it into a ductile and luminous “matter”, a medium of which artists have explored the communicative potential, phenomenological aspects and effects on the environment and the human psyche. The exhibition Neon. La materia luminosa dell’arte specifically investigates the legacy of these fluorescent tubes in the international artistic panorama over the past five decades, tracing a journey through different poetics, visions and sensibilities brought together by a shared attraction to the expressive possibilities of an extraordinarily versatile material that combines industrial origins and artisanal execution, architectural and linguistic dimensions, image and word, light and space.
While neon is disappearing from contemporary cities, replaced by more prosaic led-lit signs, visual art continues to remind us of its extraordinary history, and to open up still-unexplored possibilities.
Artisti • Artists: Jean-Michel Alberola, Stephen Antonakos, Olivo Barbieri, Massimo Bartolini, Jean-Pierre Bertrand, Bik Van der Pol, Pierre Bismuth, Stefan Brüggemann, Marie José Burki, Pedro Cabrita Reis, Pier Paolo Calzolari, Maurizio Cattelan, Chul Hyun Ahn, Claire Fontaine, John Cornu, Tim Davis, Cédric Delsaux, Laddie John Dill, Tracey Emin, Flavio Favelli, Spencer Finch, Dan Flavin, Piero Golia, Douglas Gordon, He An, Alfredo Jaar, Gyula Kosice, Joseph Kosuth, Piotr Kowalski, Brigitte Kowanz, Sigalit Landau, Bertrand Lavier, Marcello Maloberti, Mario Merz, François Morellet, Andrea Nacciarriti, Maurizio Nannucci, Moataz Nasr, Bruce Nauman, Valerio Rocco Orlando, Fritz Panzer, Anne e Patrick Poirier, Riccardo Previdi, Delphine Reist, Jason Rhoades, Paolo Scirpa, Jamie Shovlin, Keith Sonnier, Tsuneko Taniuchi,
MACRO-Museo d’Arte Contemporanea Roma
21.06.2012-04.11.2012
Una mostra a cura di David Rosenberg e Bartolomeo Pietromarchi