«Un dotto lo chiamo ciclope […]. Ci sono ciclopi tra i teologi, i giuristi, i medici. [...] Ognuno di essi dovrebbe essere fornito di un [altro] occhio di fattura particolare [...]. Il secondo occhio è [...] quello della conoscenza di sé della ragione umana». La riflessione 903 del lascito antropologico di Kant offre l’orizzonte allo studio Dell’esistenza. Glosse allo scritto kantiano del 1762. Guardando con l’occhio di cui il ciclope è privo, l’Autrice coglie i risvolti teoretici della riflessione precritica di Kant sull’esi stenza di Dio ed individua le radici della lotta kantiana al nichilismo.
Sulla base del con fronto con le filosofie coeve a Kant, nel volume sono delineati gli albori della teoria del riferimento come primo distacco critico dall’egida del possibile logico leibniziano e dall’essenzialismo. La riflessione interna all’Unico argomento possibile sull’esistenza di Dio, cara allo stesso Heidegger, non presenta però solo una filigrana onto-teologica e teoretica, essa presta anche il fianco a riflessioni di ordine etico. Consapevole di come il problema del determini smo nell’agire morale faccia ancora discutere i filosofi continentali ed analitici, l’Autrice confronta l’argomento onto-teologico con i temi della ragion sufficiente della scuola leibniziana e wolffiana per segnalare e seguire i tentativi kantiani di differen ziazione dal mec cani cismo e dal fatalismo etico.
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Mariannina Failla è ricercatrice in Storia della Filosofia presso l’Università degli Studi di Roma Tre, i suoi interessi sono rivolti prevalentemente alla filosofia tedesca che va dal Sette al Novecento. Fra i suoi libri ricordiamo Verità e saggezza in Kant. Un contributob all’analisi della logica e dell’antropologia, FrancoAngeli (2000); Microscopia.
Gadamer: la musica nel commento al Filebo, Quodlibet (2008); Gadamer als Platon-Interpret: Die Musik, Peter Lang (2009); Poter agire. Letture kantiane, Ets (2012). Ha curato Bene navigavi. Studi in onore di Franco Bianco, Quodlibet (2006); La dialettica negativa di Adorno. Categorie e contesti, Manifestolibri (2008); Il cammino filosofico di Hans Georg Gadamer, FrancoAngeli (2008); con Pavel Rebernik ha inoltre curato Interpretare la modernità, Carocci (2009). È autrice di vari saggi di filosofia contemporanea.