«Spread, evasori, babbo Natale, oroscopo, vespasiani: modeste proposte per un teppismo riformatore». – U. C.
Cornia si definisce in questo libro il tipico statale, pigro e pieno di sentimenti sociali scadenti; il quale passando ad esempio in bicicletta sulla via Emilia, osserva e medita sulla città di Modena, sull’Italia di oggi, sulle leggi, su quella fauna speciale che sono i politici, sulla vita sociale, e anche sull’Unione Europea, che cosa ha di buono e di discutibile.
E allora quando è toccato da qualche pensiero originale, a Ugo Cornia viene da prendere carta e penna e scrivere alle autorità: al sindaco, al direttore del giornale, a questo o quel ministro della Repubblica.
Sono interventi nati da un lampo di pensiero filosofico o economistico, sempre ai fini della pubblica utilità; sembrerebbero pensieri paradossali e comici, ma a ben considerarli non sono poi così assurdi; ad esempio sul Pil italiano, come farlo crescere con poca fatica, approfittando dei tanto in auge godimenti sessuali; sui sensi unici che un sindaco sensibile dovrebbe abolire almeno per le biciclette, altrimenti ci si fa battere da Reggio Emilia; su Angela Merkel e sulle sue attrattive, per fare il bene dell’economia italiana, in polemica con l’opinione di un nostro ex primo ministro; su babbo Natale e l’alcolismo; sulla possibilità di scalare dalle multe il costo di un libro, uno acquista ad esempio Il mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer e glielo scontano dalla multa, onde rilanciare la cultura e sopportare con animo grato le multe; e così via. Modeste proposte di stampo swiftiano, sembrerebbe; ma c’è già chi pensa di farne un manifesto per la rinascita della cultura in Italia, e per migliorare le sue pazze istituzioni.
In copertina disegno ripreso dal muro di Vico ii Alabardieri di Napoli.
Tra i libri di Ugo Cornia, nato a Modena nel 1965, ricordiamo: Sulla felicità a oltranza (1999), Quasi amore (2000), Roma (2004), Le pratiche del disgusto (2007), Le storie di mia zia (2008), Modena è piccolissima, con illustrazioni di Giuliano Della Casa (2008)