Il libro è la discesa a piedi di un fiume abruzzese, il Sangro; contemplazione e descrizione dell’acqua passo passo dalle sorgenti fino al mare Adriatico.
Il modo di scrivere impara dall’acqua a seguire le vie di minor resistenza, piccoli incontri imprevisti, osservazioni rasoterra, avventure lungo i bordi del fiume, intoppi, aperture sull’acqua ferma… è la millenaria condizione dell’andare a piedi che oggi si è persa e che prima o poi tornerà buona per l’umanità.
Potrebbe essere un monaco orientale a fare questa strada; e il racconto di nove giorni scendendo il fiume fa venir voglia di partire nello stesso modo da soli, trovare un fiume a portata di mano, per dare così un po’ di respiro allo spirito.
È l’unica cosa a cui si può ragionevolmente pensare da vivi, andare avanti senza saper bene perché.
Paolo Morelli è nato e vive a Roma. Tra i suoi ultimi libri Vademecum per perdersi in montagna (nottetempo 2003); Er Ciuanghezzù (nottetempo 2004); Caccia al cristo (DeriveApprodi 2010); Il trasloco (nottetempo 2010). Da anni studia la lingua e la cultura cinese. Ha tradotto Pseudo-Omero, Zhuang Zi, Lao Zi, Poe, Rabelais (Predizioni pantagrueline per l’anno perpetuo, Ed. di passaggio, 2012).