Antologia a cura di Franco Farinelli
Illustrazioni di Stefano Arienti
Traduzione di Giuseppe Lucchesini
“Fin dalla mia prima giovinezza ho provato un ardente desiderio di viaggiare in terre lontane e inesplorate. È un sogno questo che caratterizza quell’età in cui la vita ci appare come un orizzonte sconfinato, quando nulla ha per noi maggiore attrattiva dei forti turbamenti dell’anima e dell’immagine di pericoli concreti”.
La Coruña: 5 giugno 1799, un giovane scienziato prussiano s’appresta a varcare l’Oceano Atlantico lasciandosi alle spalle non soltanto l’Europa ma il XVIII secolo. Fino ad allora i viaggi erano stati d’esplorazione, occasioni per allargare i confini del mondo conosciuto. La spedizione che Alexander von Humboldt compie insieme all’amico e botanico Aimé Bonpland termina nel 1804, dopo aver percorso buona parte delle tre Americhe (Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Cuba, Messico, per tornare poi in Europa dagli Stati Uniti) ed è, come scrive Franco Farinelli nell’introduzione, “il viaggio dei viaggi, nel senso che la sua forma ne riassume e comprende tutti i generi e tutti i modi: dal viaggio sentimentale a quello d’esplorazione, dal viaggio scientifico a quello letterario (…) per tale motivo, lo spazio americano viene definitivamente acquisito, finalmente depurato di ogni mito e credenza, dalla cultura europea”. Tornato in Europa raccoglie quest’esperienza, scientifica, intellettuale e naturalmente avventurosa, nei trenta volumi del Voyage aux régions équinoxiales du Nouveau Continent. L’antologia, a cura di Franco Farinelli, traccia un quadro esatto del personaggio e del viaggio ed è illustrata da Stefano Arienti.
Aimé Bonpland (1773-1858) è stato un botanico ed esploratore francese.
Franco Farinelli è direttore del dipartimento di Filosofia e Comunicazione dell’Università di Bologna e presidente dell’Associazione dei Geografi Italiani (Agei). Ha insegnato presso le Università di Ginevra, Los Angeles (UCLA), Berkeley e a Parigi alla Sorbona e all’École normale supérieure. Tra i suoi libri: Geografia (Einaudi, 2003) e Crisi della ragione cartografica (Einaudi, 2009). La sua ultima opera, La mente urbana. Saggio di geografia politica, e in uscita presso Einaudi.
Stefano Arienti, laureato in scienze agrarie con una tesi di virologia, esordisce come artista nel 1985 nella ex fabbrica Brown Boveri di Milano, dove incontra Corrado Levi, suo primo maestro. A partire dagli anni novanta partecipa alla Biennale di Venezia (Aperto 1990, 1993), alla Biennale di Istanbul (1992), alla XII Quadriennale di Roma, 1996 (primo premio) e alla Biennale di Gwangju (2008). Tra le personali più recenti: MAXXI, Roma (2004), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2005), Isabella Stewart Gardner Museum, Boston (2007), Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2008), MAMbo, Bologna (con Cesare Pietroiusti, 2008), Palazzo Ducale, Mantova (2009), Museion, Bolzano (con Massimo Bartolini, 2011). Appassionato viaggiatore, è oggi uno dei più noti artisti italiani.
Alexander von Humboldt (1769-1859) è stato il primo viaggiatore dell’epoca moderna.