Un luogo comune vuole che il gusto sia l’organo con cui conosciamo la bellezza e godiamo delle cose belle. Dietro questa pacifica facciata, il saggio di Agamben mette invece a nudo la dimensione tutt’altro che rassicurante di una frattura che divide immedicabilmente il soggetto. All’incrocio di verità e bellezza, di conoscenza e piacere, il gusto appare come il sapere che non si sa e il piacere che non si gode. E, in questa nuova prospettiva, estetica ed economia, homo aestheticus e homo oeconomicus, rivelano una segreta e inquietante complicità.
Giorgio Agamben è filosofo e scrittore. La sua opera è tradotta e commentata in tutto il mondo. Con il progetto Homo sacer ha segnato una svolta nel pensiero politico contemporaneo.
Tra le sue opere pubblicate da Quodlibet: Horkos. Il sacramento del linguaggio (2023), Categorie italiane (2021), A che punto siamo? L’epidemia come politica (2020, 2021),
Intelletto d’amore (con Jean-Baptiste Brenet, 2020), Homo sacer. Edizione integrale (2018, 2021), Che
cos’è la filosofia? (2016), Gusto (2015), Idea della prosa (nuova edizione aumentata, 2002, 2020),
Bartleby, la formula della creazione (con Gilles Deleuze, 1993, 2012), L’uomo senza contenuto (1994,
2013, 2022).
Per Quodlibet cura la collana Ardilut.
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