L’aspetto libresco di questo nuovo operato di Clio Pizzingrilli rende Situs inuersus simile a una boîte à surprise, nella quale – scrive in un suo breve testo Renato Serra con indissimulato élitisme – si presume di trovare «la solita chincaglieria volgarissima, falsa e luccicante, cui si dà appena un’occhiata prima di regalarla alla serva», ma impensatamente rivela «un capolavoro fragile e prezioso».
Lo scrittore sembra qui più che mai determinato a disperdere ogni residuo filamento tradizionista, ma a una lettura più attenta si ravviserà l’ordito canonico che lo tesse, donde affiorano una drammaturgia corale come espressione del tragico, non meno che del comico, la sonorità, il colore di un periodare barbaro ovvero di un cantare trobadorico, orlato di ricami da manuale di filotea. La diegesi, dall’aspetto di un disentanglement puzzle, si avvolge in grovigli insiemistici, la leggibilità è complicata dalla sistematica sostituzione della v con la u consonantica, il plot disturbato da continui dubbi e interrogazioni estreme; ciò nondimeno, un fondo, dal quale il libro viene a mano a mano figurandosi, è alla fine discernibile – si tratta della vita clandestina dell’amore, in cui i molti di Situs inuersus scompaiono e riappaiono, agiti da irreprimibili conati a perseverare nell’essere.
Nella misura in cui compie una separazione decisiva dalla belletteristica corrente, questo libro paga un tributo all’epoca.
Clio Pizzingrilli ha diretto, dal 1980 al 1995, la rivista «marka»; dal 2004 al 2009, i quaderni di critica del lavoro, «questipiccoli». Ha esordito come narratore nel 1988 con Emidio Rosso (Editrice Montefeltro), cui sono seguiti I profondissimi (Bompiani, 1992), Uscita dei uomini secondari (Feltrinelli, 1994), Popolo della terra (Feltrinelli, 1996), Il tessitore (Quodlibet, 1997), Ioa lo spaccapietre (Quodlibet, 2000), Ritratto di una poltrona (Nottetempo, 2009), Persone del seguito (Cronopio, 2013). Ha tradotto Gli ammutoliti. Lettere 1900-1914 di Georg Trakl (Quodlibet, 2006) e ha curato una riedizione della Critica della filosofia hegeliana del diritto pubblico di Karl Marx (Quodlibet, 2008) .