«Rutulia è inesauribile teatro d’opera: persone, trame, macchine, scenari riproducono l’accaduto in saecula ma stavolta emergono novità; le colgono quarantasette lampi narrativi dal 22 agosto 2013 al giugno 2016. Così lavorava Jules Michelet, evocatore d’atmosfere, e sommato all’arnese analitico, l’intuito fornisce lumi. Ad esempio, non va escluso dal quadro futuribile l’ex tre volte premier: è decadente, fuori tempo, défaillant, ma appena recuperi gli spiriti, ridiventa agonista, su scala adeguata ai tempi, non essendo ripetibile quel lungo imbroglio ipnotico. Salta agli occhi la crisi involutiva Pd, forse irreversibile: s’è perso; l’homo novus non ha l’impronta genetica, erede presumibile del monarca d’Arcore; e vanno configurandosi equazioni pentasiderali. Che cielo diverso sarebbe, in meglio, se trovasse voce politica un paese dissanguato dal malaffare in colletto bianco».
Franco Cordero (Cuneo, 1928) è professore emerito di procedura penale presso l’Università La Sapienza. In materia circolano testi suoi fondamentali. Aperta da Genus, De Donato, Bari 1969 (premio Viareggio opera prima 1969), la sua escursione letteraria include romanzi, pamphlet, saggi, tra i quali ricordiamo: Le strane regole del signor B., Garzanti, Milano 2003 (premio Bagutta 2004); Fiabe d’entropia, Garzanti, Milano 2005 (premio Brancati 2005); Savonarola, Bollati Boringhieri, Torino 2009, 4 voll. L’ultimo titolo è stato Morbo italico, Laterza, Roma-Bari 2013. Da Quodlibet ha pubblicato Rutulia (2016) e Bellum civile (2017).