Recensioni / Gli scambisti

TEMPO DI VACANZE. È il momento di organizzare il viaggio. Immaginate allora di collegarvi a internet, andate su un sito vi sbizzarrite. Dove si va quest'anno? Un mese a New York, magari in un attico di Manhattan (una residenza che mai potremmo più permetterci). Oppure una località di mare, in Spagna. O per chi ama il fresco, un appartamento a Helsinki o Stoccolma. Ma anche Tokyo, Buenos Aires, e così via, dall'Australia al Canada, in un virtuale albergo che dispone di case pronte ad accogliervi in giro per il mondo.
Impossibile? No, è reale. Allora chissà quanto costerà? Proprio nulla. Questo albergo virtuale è quello nato con il sistema dello scambio casa. Semplice come l'economia del baratto: io presto la mia casa a te, tu presti la tua a me. Per un weekend oppure per una lunga vacanza. C'è chi addirittura arriva a scambiarsi l'appartamento per un anno intero, magari per un soggiorno di studio o di lavoro. Potrà sembrare complicato. Eppure è molto semplice. E per aiutare a capire i meccanismi, il funzionamento, i vantaggi (moltissimi) e gli svantaggi (pochi, anzi, quasi inesistenti), arriva in aiuto la guida a questo nuovo modo di viaggiare: Scambio casa. Istruzioni per l'uso, appena mandato in libreria da Quodlibet. Gli autori, Vanessa Strizzi e Andrea Villarini, sono pionieri di questa pratica e da 15 anni scambiano il loro appartamento di 65mq con case in tutto il mondo.
Molti consigli pratici: la scelta del sito (ce ne sono diversi), come gestire i contatti con gli ospiti che vivranno a casa vostra mentre voi sarete nella loro, cosa fare e cosa non fare (noi italiani toglieremo subito le cose di valore, a onor dell'italica fiducia verso il prossimo, mentre gli stranieri vi daranno la loro casa così com'è), il prototipo di lettera da scambiarsi e così via. Per i più scettici, è utile la prefazione di Curzio Maltese, Io sedotto dal brivido degli altri: testimonianza, prima dubbiosa poi entusiasta, di un'esperienza molto positiva e di un nuovo stile di viaggio. Non soltanto economico, ma anche per la possibilità di vivere la quotidianità fatta di oggetti, spazi, amici di altre persone. Un tempo erano le residenze dei nobili, che accoglievano gli stranieri per il Grand Tour, poi la lambretta per andare in spiaggia vicino casa, la casetta al mare o il club Alpitour, infine i voli low cost. Oggi, complice la crisi economica, il nuovo modo di viaggiare “scambista” sta prendendo sempre più piede.
Originale, divertente, per chi ama fare l'anti‑turista. E praticandolo si avrà l’impressione di vivere in una società, finalmente, civile.