Ogni libro di Georges Perec è una sfida, o contiene una sfida, spesso impossibile: scrivere un libro senza usare la lettera "e"; un romanzo senza dialoghi; un racconto costruito con oltre 150 figure retoriche; un romanzo in seconda persona singolare; un ampio romanzo costruito come un puzzle; e altro ancora. "La bottega oscura" non si sottrae a questo gioco con l'impossibile. Si tratta della trascrizione di 124 sogni tra il maggio del 1968 e l'agosto 1972. Dopo il successo de "Le cose" (1965), ripubblicato di recente da Einaudi, che lo consacrava come scrittore di successo, Perec scrive "Un uomo che dorme", poi inizia a trascrivere i suoi sogni. Perché? Nel corso della sua vita Perec si è sottoposto a tre analisi: una prima volta da ragazzino, dopo il trauma della morte del padre, ucciso nell'ultimo giorno di guerra e la scomparsa della madre deportata ad Auschwitz; una seconda da adulto e una terza all'epoca del libro con J. B. Pontalis, lo psicoanalista. Ma questi sogni non riguardano la sua terapia; sono un'altra cosa. Si tratta, sottolinea Ferdinando Amigoni, curatore del volume, di un lavoro sulla scrittura stessa: lavoro notturno compiuto nello spazio del giorno. Contengono le storie della sua vita (la separazione dalla moglie, un nuovo sfortunato amore), i traumi dell'infanzia, le paure di uomo adulto, ma sono anche una sorta di esercizio di delimitazione del mondo onirico, la sua organizzazione in forma topografica, come mostra l'indice approntato dall'autore stesso con i nomi delle "cose" citate e il sogno corrispondente. Nella bottega Perec lavora, scrive e descrive; lo fa riferendo la sua parte notturna. Ma è davvero così? C'è da dubitare. Si tratta di un libro-trabocchetto, che mentre illumina, oscura e nasconde. Come nel racconto "La lettera rubata" di Poe, per nascondere la "cosa" bisogna metterla in mostra, così nessuno la scorgerà. Come definizione del libro vale la frase di H. Mathews trascritta da Perec stesso: «Poiché il labirinto non conduce da nessun'altra parte che fuori dal labirinto stesso».