Recensioni / Florenskij, i luoghi dell'anima

Pavel A. Florenskij, «giustiziato» dai sovietici nel 1937 a 55 anni, è diventato uno dei grandi pensatori contemporanei. Matematico, fisico, chimico, teologo, mistico, soprattutto filosofo, il Leonardo russo continua ad essere riscoperto in tutta Europa e si moltiplicano le traduzioni delle sue opere. In Italia, in questi giorni, escono due primizie: La concezione cristiana del mondo (Pendagron, pp. 216, 18) e Stupore e dialettica (Quodlibet, pp. 116, 12). Entrambi i libri contengono pagine fascinose. Nel primo sono raccolte le lezioni tenute nell' estate 1921 a Mosca agli studenti di teologia (temeva fossero le ultime e in esse ha ripreso gli argomenti affrontati in lunghi anni di ricerca); nel secondo si esaminano le strategie che l' uomo ha messo a punto da secoli per spiegarsi la realtà. Dopo questo viaggio tra le idee di Florenskij - un' odissea di riflessioni e incanti - si scopre nel primo titolo che «il corpo si costruisce sull' anima» e nel secondo che «la filosofia è la parola della natura, la parola del mistero del mondo».