Recensioni / Dieci capitoli di un uomo strano

Affascinante lo strano uomo he parla ai cinesi nella loro lingua e pronuncia sentenze che suonano come massime di sapienti latini, intendono valere come moniti cristiani e rimano sorprendentemente con i motti confuciani. Il giorno del suo 50 compleanno, per dire, quel tipo stravagante meditava con Seneca sulla vita che fugge ogni eri, riconosceva la corsa del cavallo che per i saggi d'Oriente trama la corsa dell'uomo tra il cielo e la terra e si consolava con i consigli dell'apostolo Matteo: «Non preoccuparti dunque del domani. A ciascun giorno basta la sua pena». Quel giorno era il 6 ottobre 1 602 e Matteo Ricci, sinologo maceratese, missionario gesuita a Pechino, pioniere del confronto tra Europa e Cina, elaborava i 10 capitoli dell'Etica naturale che, compiuta nel 1608, due anni prima della sua morte, sarebbe divenuta la sua opera di maggiore successo. Tradotta per la prima volta dal cinese, si legge come una rassegna di meraviglie.