Recensioni / La serialità estetica che plasma l'immaginario

...Il pop ha contaminato anche l'architettura, un fatto evidente già quarant'anni fa, quando Robert Venturi, Denise Scott Brown e Steven Izenour scrissero il loro celebre Imparare da Las Vegas. La nuova edizione italiana del libro (Quodlibet, pp. 232, euro 24), riveduta e ampliata rispetto alla precedente, ribadisce in pieno la validità dell'intuizione alla base di quel saggio: l'importanza, cioè, del ruolo svolto dalla dimensione simbolica all'interno della forma architettonica. Così come è rimasta valida l'applicazione alla realtà urbana e sociale del metodo di analisi che Venturi, Scott Brown e Izenour hanno fornito, sulla base dello strutturalismo linguistico. È stato del resto lo strutturalismo ad attribuire per la prima volta un riconoscimento alla centralità del simbolico nella cultura sociale e dunque a offrirci gli strumenti interpretativi per leggere meglio la realtà che ci circonda. Strumenti che sembrano oggi dimenticati, ma che conservano la loro efficacia e si possono applicare anche a un altro tratto fondamentale dell'estetica pop: l'importanza attribuita al linguaggio visivo.
Orientata com'è verso la cultura dell'istantaneità, così determinante per il mondo del consumo, dominato dalla capacità di sintesi del linguaggio pubblicitario, l'estetica pop preferisce infatti comunicare per fenomeni visivi immediati - per icone, insomma.