Recensioni / I misteri ebraici

Carl Leonhard Reinhold (1757-1823) entrò nei gesuiti e, dopo la loro soppressione, insegnò filosofia dai barnabiti. Massone dal 1783 - fu membro della loggia «Zur wahren Eintracht», «Per la vera armonia» - decise di abbandonare lo stato religioso e promosse un vasto interesse intorno a Kant. Avrà la cattedra a Jena. Di Reinhold ora esce, introdotto da Jan Assmann e a cura di Gianluca Paolucci, il saggio I misteri ebraici ovvero la più antica massoneria religiosa ( Quodlibet, pp. 264, 18). In esso il filosofo delineò la tesi secondo cui Mosè sarebbe stato devoto al principio panteistico dell' Uno-Tutto, a quella religione naturale nata sulle rive del Nilo. Scrisse: «Credo di non offendere minimamente l' alta considerazione che ho della verità, come pure del sacerdozio mosaico, se mi spingo a considerare tale culto, nelle sue componenti fondamentali, una copia fedele della religione esoterica degli Egizi e ad affermare che il legislatore degli Ebrei, abbia apparentemente mirato, per quanto gli riuscì, a iniziare il suo intero popolo ai misteri egizi».