Recensioni / Mosco, gergellino e riso nella Cina di Matteo Ricci

Il gesuita Matteo Ricci, che nel 1583 entrò in Cina, nelle pagine sul Celeste Impero parla dei frutti di quella terra. Si leggono nel terzo capitolo della sua Descrizione della Cina. Innanzitutto: quei luoghi sono ricchi di "gran riso" (si diceva così per distinguerlo dal miglio, il "piccolo riso"), "il più comune loro vitto, come di pane fra noi". Vi si trovano tutti i frutti, ma Ricci è incuriosito dal "Paziao", la banana cinese, probabilmente il fico d'India. C'è poi il "Gergellino", cioè il sesamo, che sostituisce l'olio d'oliva; si scopre che nei macelli si vende, tra l'altro, carne di cane. Pesce in abbondanza, allevato in "molti vivarij". Infine il "Moscato", sostanza odorifera estratta da una ghiandola del mosco, un mammifero dei cervidi simile al capriolo.