Il saggio esplora le problematiche legate allo spazio “residuo”, inteso come “ciò ch resta” in assenza di un disegno complessivo, in seguito all’affastellarsi di progetti differenti. L’autrice, rileggendo testi letterari e filosofici, progetti di architettura e opere d’arte, esplora modalità possibili i cui lo “scarto” può essere considerato parte del progetto. In questa ottica, i luoghi “resdui” diventano aree di cambiamento che permettono la revisione della struttura esistente.