Recensioni / Viaggi in Grecia

Un viaggio ad Atene e una visita al nuovo Museo dell'Acropoli ci inducono a riprendere in mano questo libro di cui avremmo dovuto parlare qualche tempo fa ma che abbiamo dimenticato; ce ne scusiamo con i lettori. De Carlo se ne è andato nel 2005 e il Museo dell'Acropoli di Bernard Tschumi non l'ha visto. Immaginiamo che di questo sia grato agli dei con i quali tante volte si è intrattenuto nel corso dei suoi numerosi viaggi in Grecia, il primo dei quali compiuto nel 1943 come marinaio arruolato nelle truppe di occupazione italiane. Che cosa avrebbe provato De Carlo di fronte al nuovo museo che fotografa impietosamente quanto è accaduto in un Paese che lui conobbe semplice accogliente, colto e che poi ha visto trasformarsi in un mondo attraversato da folle che «non credono più in niente», che del miracoloso incontro che Bassae una volta offriva, ora che il tempio è stato definitivamente "imprigionato" e protetto, non potranno mai godere e nulla sapranno? Intimamente velato di malinconia, questo libro, non sempre organico e controllato come lo sono i ricordi, richiama alla mente di coloro che lo hanno letto o lo leggeranno quale dovrebbe essere la cultura di un architetto e di cosa era impregnata non una volta ma ancora poco tempo fa, quando a Bassae si giungeva salendo a piedi l'ultimo pendio della valle come De Carlo fece.