Recensioni / Tre buoni motivi per leggere questo libro

1) Perché l’autore presenta la storia del giardino, dall’origine ai giorni nostri, come si trattasse della storia di tutti gli uomini e non esclusivamente dei più ricchi o potenti. E lo fa in maniera semplice e molto personale.
2) Perché ricorda che il primo giardino è stato in realtà un orto, e cioè uno spazio recintato in cui coltivare le piante di cui cibarsi. Lo spazio verde costruito unicamente per la bellezza di piante e fiori è arrivato molto più tardi, quando l’uomo non aveva più come esigenza primaria quella di soddisfare i propri bisogni alimentari.
3) Perché vi si legge che «il regno dei viventi non tollera le forme rigide» e che «il giardino ecologico non può che essere un giardino di trasformazione delle forme» (pag. 106).