Libro inaspettatamente interessante e organico quello di Marco Gatto su Marxismo culturale. Estetica e politica della letteratura nel tardo
Occidente (Quodlibet). Di marxismo oggi si parla poco e meritava
tornare sulla sua storia. In estrema sintesi, la tesi del giovane
studioso è che il marxismo si sia progressivamente allontanato dalla
dimensione politica e dal rapporto teoria-prassi, per immergersi sempre
più nell'analisi e nella teoria culturale, estetica, letteraria.
Dalla visione della totalità sociale (economia, politica, cultura) del
primo marxismo, fino a Gramsci, si è passati a una sempre più frantumata
specializzazione disciplinare, in cui hanno occupato un posto centrale
prima la filosofia e la metodologia (con Lukács e Korsch nei primi anni
Venti) poi l'estetica, la critica della cultura, la teoria della
letteratura (da Lukács a Benjamin, Adorno, Marcuse, Della Volpe, Sartre,
Raymond Williams, Fredric Jameson: finché del più giovane dei marxisti
attivi, Terry Eagleton - oggi peraltro quasi settantenne - Marco Gatto
dice che i suoi libri "mostrano di possedere un unico e ossessivo
oggetto, la letteratura).
Il postmodernismo e i Cultural Studies hanno infine mescolato, a volte
grottescamente, Marx e Guy Debord, Derrida e femminismo, nonché Lenin e
Lacan, come fa quel personaggio da fiera che è Slavoj iek,
onnipresente e logorroico.
Il culturalismo o accademizzazione del marxismo ha però riconquistato
una (pretesa di) totalità: se nell'attuale capitalismo tutto è cultura,
informazione, linguaggio, pubblicità, estetica, allora parlare di queste
cose "può suonare" rivoluzionario. Ciò che resta in piedi nel marxismo
postmoderno è perciò il fantasma della Rivoluzione: non si capisce fatta
di che cosa, voluta da chi, realizzata come, per quali scopi politici e
secondo quale idea di vita sociale. I marxisti classici si sbagliarono
nella terapia, le loro diagnosi erano spesse giuste. I paramarxisti
postmoderni non saranno mai smentiti dai fatti perché per loro i fatti
sono solo interpretazioni: le loro interpretazioni. Siamo al marxismo
autogeno o, in qualche caso, autistico.