Recensioni / L'almanacco dei "mattoidi": l'uovo bevuto che fa bene? Succhialo dalla gallina

Bisognerebbe istituire un premio per i libri più strampalati e interessanti. Libri insoliti curiosi, inaspettati, per questo imperdibili. Una volta istituito il premio, bisognerebbe allora proclamare vincitore un paio di volte Paolo Albani. che ci ha regalato libri uno più bello dell’altro. L’ultimo appena pubblicato da Quodlibet (un premio anche agli editori di queste operazioni) e si intitola Mattoidi italiani. Un repertorio, primo nel suo genere in Italia di personaggi esistiti o esistenti che si sono fatti notare per essere fautori di teorie singolari, a volte deliranti, elaborate in ogni campo del sapere: improbabili linguisti inventori di universali idiomi, quadratori del cerchio, strampalati filosofi assertori di pensieri arditi, bizzarri inventori d’incerti attrezzi e inutili scoperte. Insomma, mattoidi davvero ma non matti abbastanza d'aver varcato la soglia di un manicomio. Raymond Queneau, che per primo insieme al suo allievo André Blavier inventò il genere facendo un repertorio di mattoidi in ambito francese e belga li chiamava semplicemente «folli letterari». Eppure queste elucubrazioni che Albani qui raccoglie (da noi in Italia abbondiamo di materiale: del resto siamo un popolo di santi, navigatori, poeti...) sono divertentissime «Poeti che si interrogano se fu fatto prima I'uovo o la gallina; rinnovatori sociali che propugnano la castità insieme al divieto di caccia e pesca: curatori di foruncoli che diventano filosofi dopo  esser stati visitati dallo spirito di Nietzsche; mistici atei che prescrivono di non adorare alcun Dio, di non guardarsi nudi, di non bere vino, di non andare al cinema, di non sbirciare le gambe delle fanciulle e di vivere sulle vette dei monti, dove però scorgono rosate parvenze di donne nude fra gli alberi». Un libro da tenere sul comodino per scoprire questi esploratori e avventurieri del sapere, capaci di creare una poetica generalizzata con le loro stramberie. Perché, in fondo, con la loro rigorosa immagina zinne danno vita a una sorta di scienza diagonale, che tanto piaceva a Caillois, unita a soluzioni fantasiose che strapperanno più d'un sorriso. Come quella del nostro preferito, l’inventore che raccomandava di bere sì l'uovo fresco, ma di farlo con una cannuccia infilata direttamente nel sedere della gallina affinché fosse rigenerato il fluido vitale dell’uomo.

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