Michele Di Stefano si occupa di performaning art, coreografia e ricerca
sonora con il gruppo teatrale MK. Margherita Morgantin è un'artista
visiva: i suoi studi prendono avvio da un approfondimento sui metodi di
previsione della luce naturale. A partire da questa formazione in fisica
tecnica, la sua pratica artistica si declina, in una svariata serie di
linguaggi, dal disegno alla performance.
Il titolo del volume, che i due autori pubblicano per l'editore
Quodlibet, Agenti Autonomi e Sistemi Multiagente, è mutuato dal nome di
un questionario d'esame della facoltà di Ingegneria dell'Informazione.
Gli esercizi della prova sono intesi come esempi di riferimenti
linguistici. Queste tracce hanno il compito di formulare enunciati di
partenza per lo sviluppo di performances e di fornire pretesti per
indagare il complesso rapporto tra parole e corpi, tra azioni
prestabilite e gesti involontari.
Il volume è stato concepito in occasione della seconda edizione di
Accademie Eventuali, un progetto formativo dedicato agli studenti delle
Accademie di Belle Arti Italiane, tenutosi a Bologna dal 10 al 23
settembre 2012. La manifestazione prevedeva la realizzazione di una
serie di laboratori condotti da due artisti provenienti da differenti
ambiti disciplinari. Organizzata come se si trattasse di un libro di
testo per un seminario sulla performance e sulla fisica
dell'accadimento, la pubblicazione fa tesoro delle esperienze maturate
sul campo e assume le sembianze di un vero e proprio "sussidiario",
manuale e discorso pedagogico sulle possibilità del corpo. L'intenzione è
produrre una serie di istruzioni utili a conoscere, da un lato, la
pienezza della differenza nelle dinamiche performative e, dall'altro, il
completo vuoto delle possibilità sceniche. L'incontro tra le
riflessioni dei due operatori avviene, infatti, in un intervallo di
dispersione significante, dove arte ed esperienza si intrecciano.
Aleatoria e labile è, in questo senso, la struttura del testo, che si
immerge, attraverso brevi indicazioni da manuale, suggestive immagini
fotografiche, schizzi e didascalie, nell'enigmatico luogo di
avvicinamento di sensualità e logica. Il processo educativo proposto
invita il lettore ad entrare nel labirinto di una specifica regione del
linguaggio per giungere a ristabilire un equilibrio corporeo inteso come
origine e, insieme, motore del discorso.
Definizione, qualificazione e consapevolezza del movimento per
recitazione e danza passano attraverso i filtri di una serie di
istruzioni. Variazioni programmatiche dell'addestramento degli ufficiali
del Naval Special Warfare sono utilizzate come indicatori della
necessità di eccezioni nello sviluppo di cambiamenti comportamentali,
ambientali e comunitari. Direzionalità e spaesamento sono i due vettori
su cui incanalare le intuizioni per gestire e giustificare le decisioni.
La corruzione della progettualità diviene, di conseguenza, il metodo
per riscoprire la presenza dell'attore secondo princìpi di instabilità e
per ricondurre la danza al livello di apprendimento condiviso.
Alcune informazioni segnalano la possibilità di compiere una perfetta
simulazione della naturalezza umana attraverso l'appropriazione di un
punto di vista che appartiene alla robotica. Una volta costruita, a
partire da questi parametri, ogni attività viene analizzata e
trasformata, seguendo la prospettiva secondo cui tutto si equivale
nell'economia del gesto. Terminologia ordinata in un vocabolario di
traduzioni, fotografie di paesaggi e di persone si alternano a
riproduzioni di mappe e cartine, quasi a voler indicare la soluzione
delle tensioni esistenziali in una conoscenza geografica del corpo come
strumento privilegiato di relazione con il mondo circostante.