È appena uscito nelle librerie un volume dedicato agli studi per
il restauro del complesso dell'auditorium nell'ex Arcispedale
San'Anna. Lo ha curato Alessandro Massarente, a pubblicarlo è la
Quodlibet, importante casa editrice maceratese che ha una
significativa sezione dedicata all'architettura, seguita e
"coccolata" da Manuel Orazi, professionista con il fiuto per
l'originalità. Il corposo studio si intitola "Ricomposizioni di
uno spazio per la musica”, il volume conta 204 pagine, il prezzo è
di 24 euro. All'interno del libro ci sono testi di Andrea Alberti,
Fabio Bevilacqua, Martina Bonora, Rita Fabbri, Andrea Farnetani,
Massimo Garutti, Giancarlo Grillini, Vincenzo Mallardo, Sante
Mazzacane, Roberto Pompoli, Fabiana Raco. Il coordinamento è
appunto di Alessandro Massarente, che da oltre vent'anni svolge
attività didattica e di ricerca al Dipartimento di Architettura di
Ferrara, città dove, dal 2004, dirige il centrodi ricerca ArcDes,
oltre a essere autore di innumerevoli pubblicazioni e progetti. Le varie analisi
contenute nel volume sono di grandissimo interesse, perché, come
si legge nelle note, «il caso dell'ex Arcispedale di Sant'Anna e
delle sue numerose trasformazioni è un classico esempio di
microstoria italiana». Infatti, attraverso l'analisi del Sant'Anna
«è possibile rileggere la storia della città di Ferrara, dalla
costruzione durante il ducato estense alla metà del XV secolo, al
cambio d'uso in Conservatorio fra le due guerre mondiali secondo
il progetto di Carlo Savonuzzi con l'inserimento di un auditorium
e poi di una sala cinematografica, fino ai nostri giorni». Una
storia che racconta, per esempio, che nei seminterrati è collocata
la ricostruzione della cella in cui venne rinchiuso Torquato
Tasso, già nei
secoli passati meta di pellegrinaggio da parte di Goethe, Byron e
Stendhal. Il libro, dunque, documenta i risultati di una ricerca
svolta da un gruppo di docenti dell'Università di Ferrara tra il
2006 e il 2008. Una ricerca che ha condotto a un'assai
approfondita campagna di indagini conoscitive e di rilievi, cui ha
fatto seguito la stesura di un progetto di restauro completo,
relativo all'intero complesso, formato dalla sala concerti e dagli
spazi interni ed esterni del conservatorio “Girolamo Frescobaldi”.
Sei sono le lezioni del volume, che parte dalle letture
storico-critiche, approfondisce i rilievi del complesso
architettonico e dei suoi spazi, prosegue con le indagini
conoscitive, formalizza il progetto di restauro inteso come
ricomposizione, illustra saperi specialistici e tecnica, e si
conclude fornendo una serie di preziosi allegati. «Parti in
sequenza - spiega Massarente - e culminanti nel progetto di
restauro che, attraverso pochi e misurati interventi, propone
alcune possibili integrazioni tra gli spazi e i modi d'uso
presenti nel complesso architettonico, aggiungendo alle intenzioni
presenti degli anni Trenta altre possibili destinazioni e
relazioni tra le parti».