Jakob von Uexküll (1864 - 1944), barone prussiano di origine estone, fu
uno dei personaggi più controversi e curiosi della sua epoca. Tra i
maggiori biologi del secolo scorso, nonché fondatore dell'etologia
contemporanea e precursore dell'ecologia moderna, è stato in assoluto il
primo ad introdurre in ambito scientifico il concetto di 'ambiente',
fino ad allora utilizzato prevalentemente negli studi sociologici.
In questa sua opera, illustrata da Georg Kriszat, l'autore si propone di
rivoluzionare la concezione secondo la quale gli animali vivono in un
ambiente identico a quello dell'essere umano, assunto quale punto di
riferimento per la percezione dello spazio e del tempo di ogni
organismo. Per von Uexküll esistono invece tanti ambienti diversi quante
sono le specie, poiché ognuna ha le proprie strutture percettive: i
cani strutturano il proprio ambiente attraverso un'organizzazione
olfattiva, la mosca in funzione delle migliaia di occhi di cui è
fornita. L'animale diventa artefice e protagonista del proprio universo.
L'autore sottolinea più volte che mentre per gli animali il rapporto tra
specie e ambiente è 'uno a uno' (ogni esemplare ha il medesimo
ambiente), nel caso degli uomini ogni individuo costruisce lo spazio in
maniera autonoma, diverso da quello di chiunque altro. Le ragioni di
questa differenza vengono individuate da von Uexküll nelle pulsioni
istintive proprie delle specie: quelle degli animali eusociali come le
api, che numerosi biologi paragono per la loro operosità agli uomini,
sono coordinate tra di loro, mentre negli esseri umani sono indipendenti
e spesso disarmoniche, nell'assenza di qualunque 'piano percettivo'.
Gli animali sono quindi totalmente assorbiti dal loro ambiente, mentre
l'uomo si approccia ad esso in modo più aperto ed interattivo.
Von Uexküll introduce così un concetto di ambiente estendibile ad altri
settori disciplinari come la matematica, la poesia e la filosofia. Il
suo pensiero influenzerà pensatori quali Heidegger e Scheler, che lo
citano numerose volte nelle loro opere. Esemplificativa in tal senso una
frase di Heidegger nei 'Concetti fondamentali della metafisica': "Il
confronto con le ricerche di Uexküll è una delle cose più fruttuose che
oggi la filosofia possa far propria dalla biologia".