Di Jeff Wall sono in mostra a Milano in questi mesi le sue magnifiche fotografie. Del luglio 1984 è Gestus, un suo scritto sull'arte e la fotografia pubblicato adesso nell'omonima raccolta monografica (curata da Stefano Graziani) che della poetica e pratica dell'artista canadese restituisce l'essenza a parole e in soggettiva. Dell'arte di Jeff Wall ci si innamora per più di una ragione: la luce, il movimento, la composizione, l'uso che fa della storia dell'arte e del cinema per rappresentare il mondo, certe sue fotografie, After "Invisible Man" by Ralph Ellison, the Prologue 1999-2000 per esempio. Ma non solo. Ci si innamora anche del ragionamento sotteso (e anche lui invisibile) che fa sì che ogni sua opera sia in quel modo lì e mai potrebbe essere altrimenti. A confermarlo oggi questi suoi scritti che scompongono l'arte della fotografia come fosse una macchina fotografica. E di ogni componente spiegano poi senso, storia e direzione. Perchè il lettore ne faccia il miglior uso possibile.