Il volume introduce alla scoperta di una capitale vicina a noi nello
spazio ma rimasta pur sempre lontana dall’occidente fino a un paio di
decenni fa. Andrea Bulleri percorre la storia di Tirana a partire dai
primi decenni del secolo scorso, quando la struttura dell’impianto
islamico viene riorganizzata sotto l’egida dell’Italia secondo una nuova
visione prospettica d’ispirazione monumentale modernista, della quale
Gherardo Bosio, tra gli architetti italiani, è l’interprete maggiore.
Il capitolo Il volo di Icaro esamina la trasformazione degli ultimi
trenta anni sulla caotica dilatazione urbana attraverso un progetto per
fasi che mira a dare un nuovo volto alla capitale per trasformarla in
una moderna capitale europea. Il concorso internazionale del 2003 ha
confermato gli elementi della città pianificata negli anni Trenta del
Novecento; tuttavia l’obiettivo di «rendere dinamico il profilo» ha
condotto a una fortissima alterazione dello skyline determinando da un
lato l’esaltazione
del valore iconico dei singoli oggetti architettonici, dall’altro la
trasformazione sociale e il mutamento dei modi di vita degli abitanti.
Il risultato, forse non abbastanza attentamente valutato, è una perdita
di identità con omologazione ad altre città europee. I trenta esempi
illustrati con i rendering dei progetti e le immagini delle
realizzazioni nell’ultimo capitolo del libro, Tirana contemporanità
sospesa, non fanno che confermare l’assunto evidenziato dall’autore nel
«pericolo di contribuire a configurare l’ennesimo multiforme paesaggio
differentemente “caricato” dal capriccioso sigillo di una creatività che
si vuole a tutti i costi originale, banalizzata e dalla dubbia
efficacia».